Olli Rehn |
«Il governo Berlusconi ha deciso di non rispettare più gli impegni presi con l'Europa e così facendo ha soffocato la crescita economica italiana». Invece l'esecutivo di Mario Monti «è stato in grado di stabilizzare la situazione». Questo il giudizio di Olli Rehn, il commissario europeo per gli Affari economici e monetari. Rispondendo a una domanda in Parlamento europeo, dove è intervenuto nell'ambito della settimana parlamentare europea, Rehn ha ricorda che l'Italia «aveva preso impegni di consolidamento di bilancio nell'estate 2011 per facilitare l'intervento della Banca centrale europea nel mercato secondario per l'acquisto di titoli di Stato». Poi, però, «quando il governo Berlusconi decise di non rispettare più gli impegni assunti il costo del finanziamento per lo Stato è aumentato». Successivamente, «con la formazione del governo Monti la situazione si è stabilizzata», e questo per per Rehn «è un chiaro esempio di "fattore fiducia"» che l'Italia ha offerto a tutti.
Le dichiarazioni del commissario europeo vengono duramente contestate in Italia. Per il segretario del Pdl, Angelino Alfano, «è inaccettabile che Rehn, vicepresidente di un'istituzione indipendente quale la Commissione Europea, intervenga nella campagna elettorale di uno Stato membro, peraltro con affermazioni false, tecnicamente sbagliate e facilmente smentibili». «Rehn mente sapendo di mentire», sostiene Renato Brunetta, coordinatore dei dipartimenti del Pdl. «Dopo le sue dichiarazioni odierne non possiamo che chiederne le dimissioni». Per il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, quella di Rehn non è altro che la classica "scoperta dell'acqua calda". Il commissario europeo per gli Affari economici e monetari «non ha scoperto una gran novità». Sull'operato di Berlusconi «non c'è bisogno dei commenti dell'Ue e di nessuno. Basta guardare i dati di questi dieci anni».
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