Martin Schulz |
L'Unione europea portera' avanti una verifica di compatibilita' delle riforme costituzionali ungheresi con la legislazione comunitaria, e in caso di effettiva violazione si attivera' la procedura di messa in stato di accusa di uno stato membro dell'Ue secondo quanto stabilito dal Trattato di Lisbona. Lo afferma il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, in conferenza stampa a Bruxelles. L'articolo 7 del Testo unificato dell'Ue stabilisce che ognuna delle tre istituzioni comunitarie puo' denunciare uno stato membro per l'esistenza di un rischio di violazione dei valori su cui si fonda l'Unione europea (''rispetto della dignita' umana, della liberta', della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze''). Sono previste sanzioni fino alla sospensione del diritto di voto in Consiglio per lo stato colpito da procedura. ''Io e il presidente della Commissione europea abbiamo dubbi'' sulla compatibilita' delle modifiche della Costituzione ungherese con le norme Ue, ha detto Schulz. ''Ma dobbiamo essere cauti e prudenti, perche' prima di attivare la procedura prevista dall'articolo 7 va accertata l'effettiva violazione''. Un compito che spettera' alla Commissione europea. ''Ho chiesto di effettuare diversi controlli, e la Commissione controllera' che l'Ungheria sia in linea con la legislazione comunitaria''. Solo successivamente, in caso, si ricorrera' alla messa in stato d'accusa. ''Se ci saranno delle violazioni la procedura prevista dall'articolo 7 verra' avviata''.
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