Tuesday, 14 May 2013

bLOGBOOK

E' il momento più enigmatico per la città, quello in cui non si capisce se sia ancora a dormire abbia appena iniziato a ridestarsi. Il silenzio è l'unico rumore che esiste, e il cinguettio deli uccelli lascerebbe regalerebbe a un qualsiasi non vedente l'idea di un bosco che si ravviva con le rugiada del primo mattino. Per chilometri e chilometri non si ode che il silenzio: le auto sono solo un ornamento urbano, drappi cromati multicolore a ravvivare le strade appena illuminate dai primi timidi, pallidi, raggi solari. Persino il vento riposa. La città non è che di qualche piccione che cerca affamato briciole di colazione sul pavè della grande chiesa. E' il momento forse più bello del giorno, quello in cui solo chi ha il privilegio di viverlo può godere di una città tutta sua, mansueta, addomesticata e obbediente. Lattine sparse qua e là e bicchieri poggiati in un angolo testimoniano che la festa è finita, che le ultime anime notturne hanno lasciato la propria eredità a quanti ancora non sono passati a ritirarla ma che a breve verranno. E' il momento dove notte e giorno si fondono, dove principio e inizio si confondono. Le poche finestre illuminate sono di chi sta per iniziare un nuovo giorno e di chi invece lo sta concludendo, le tende non sistemate lungo i vetri appartengono alle finestre che si stanno per aprire e a quelle che si stanno per sigillare. E' il momento più affascinante per l'uomo, l'unico in cui la solitudine appare così monumentale e bella: monumentale perchè grande quanto una città intera, bella perchè appena momentanea. Come una semplice pennata fugace di colore viola per sempre il bianco della tela, allo stesso un tram spezzerà per sempre quel silenzio irreale. E' il momento più magico che possa regalare la città: è il più breve ma più indelebile che si ricordi, quasi fosse il risultato di un gioco di prestigio. I colori dell'alba sono segni premonitori del giorno a venire, futuro prevedibile nello squarcio del cielo. E' il momento più indimenticabile per chi popola la città, quello in cui si è contenti di essere vivi.

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