Il vertice del Consiglio europeo doveva essere di quelli decisivi, ma sulle banche si rinvia a dicembre e la Bei concederà meno credito del previsto.
fonte: agenzia Asca
Piu' soldi per i giovani,
accordo politico sul meccanismo di risoluzione delle crisi
bancaria - su cui si tornera' a dicembre - e piano Ue-Bei per
l'accesso al credito delle piccole e medie imprese. Il
vertice dei capi di Stato e di governo dei paesi dell'Ue
doveva prendere delle decisioni su temi di carattere
economico e occupazione e le ha prese. Ci si attendevano
passi avanti sul progetto di unione bancaria, e sono
arrivati: grazie anche a una riunione straordinaria del
consiglio Ecofin alla vigilia del vertice, i leader dei
ventisette hanno trovato un accordo dando il loro assenso
all'intesa raggiunta dai ministri. La Commissione europea
dovra' presentare un testo proprio su questo (il presidente
Jose' Manuel Barroso lo ha garantito ''entro le prossime due
settimane''), per decisioni da prendere in occasione del
vertice del Consiglio europeo di dicembre.
Si parte dalla decisione che in caso di fallimento di una
banca, non saranno gli Stati a pagare. Qualora non sia
possibile salvare un istituto creditizio, a partecipare al
fallimento (il cosiddetto ''bail-in'') saranno in prima
battuta gli azionisti, poi gli obbligazionisti meno
assicurati, e infine i depositi, fatti salvi quelli sotto i
100mila euro. Gli stati dovranno istituire entro dieci anni
fondi di risoluzione pari ad ''almeno lo 0,8% dei depositi
garantiti di tutte le istituzioni creditizie autorizzate nel
paese''. I fondi di risoluzione potranno essere usati per
assorbire le perdite o ricapitalizzare le banche, ma fino al
5% dei passivi totali della banche.
Sul fronte del lavoro sono state aumentate le risorse a
disposizione della 'Garanzia per l'occupazione giovanile'.
Il vertice europeo porta a casa l'anticipo al 2014-2015
dei sei miliardi messi sul piatto lo scorso febbraio, che
potranno diventare almeno otto dal 2015 in poi, grazie alla
flessibilita' prevista dall'accordo sul bilancio raggiunto
tra Parlamento e Consiglio. Il presidente del Consiglio,
Enrico Letta, sostiene che le risorse per i giovani potranno
arrivare anche a nove miliardi, linea ribadita anche dal
presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy.
''Sono stati aumentati ad otto miliardi di euro le risorse
per le nostre azioni a sostegno dei giovani, e tutti i soldi
non spesi nell'ambito dei programmi europei andranno a
sostegno dell'occupazione''. Da qui la possibilita' di far
aumentare l'ammontare complessivo a sostegno di azioni di
contrasto alla disoccupazioni.
Rivisto al ribasso l'accordo con la Banca europea per gli
investimenti per sostenere l'accesso al credito, soprattutto
per le piccole e medie imprese. Il Consiglio europeo invita
infatti la Bei ad attuare il piano per l'aumento
dell'attivita' di prestiti ''di almeno il 40% tra il 2013 e
il 2015'', una soglia che nelle bozze circolate prima del
vertice era fissata al 50%. L'aumento e' stato chiesto, ma
meno rispetto al previsto.
Avanti poi con il processo di allargamento. Il Consiglio
europeo ha dato il via libera all'ingresso della Croazia
nell'Ue: il procedimento formale consente al paese balcanico
di diventare il ventottesimo stato membro da lunedi'. Deciso
inoltre di avviare i negoziati per l'accesso della Serbia in
Ue. La prima conferenza intergovernativa si terra' a gennaio
2014. Col nuovo anno si allarghera' poi la famiglia
dell'Euro: il Consiglio europeo ha dato il suo via libera
all'introduzione della moneta unica in Lettonia dall'1
gennaio.
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