Saturday, 6 July 2013

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Il mare di Knokke

Il sole sulla pelle, la sabbia calda sotto i piedi, l'odore della salsedine sono più le prove generali per le vacanze che verranno che la voglia di riscoprire sensazioni lontane. Non che una giornata di mare non sia più che un valido motivo di spendere il proprio tempo libero, ma a Knokke si va per godersi l'estate, che per chi lavora è solo sinonimo di meritato riposo. Quello di un giorno è solo un momento di relax, che è forse la stessa cosa, anche se non proprio identica dal punto di vista temporale. Le case basse, ordinate, pulite, i locali con tavoli all'aperto e verande, i negozi che vendono prodotti da mare, mostrano la natura balneare di questa cittadina belga dall'atmosfera molto olandese. Nei giorni di sole e di estate vera, ogni ora il treno lascia in stazione centinaia e centinaia di persone: Knokke è uno dei centri turistici più importanti della costa belga e attrazione per buona parte della popolazione locale. Le condizioni sono le migliori per abbandonarsi sulla sabbia: venticinque gradi, cielo limpido, e lieve brezza a mitigare l'effetto del sole. Ma le condizioni sono anche le migliori per i tipici arrossamenti da mare, e cadere nel sonno può essere - ed inevitabilmente finisce con esserlo - un errore. Poco male. Al risveglio basta rivestirsi e concedersi passeggiate per il lungomare della città, davvero unico, o birre rinfrescanti in uno dei mille punti di ristoro che costellano la parte di città a ridosso del mare. Le cabine disseminate ordinatamente su tutto il litorale sono tante case di villeggiatura ormeggiate sulla riva delle acque in odor di oceano, e per i pochi giorni in cui la stagione deciderà di fermarsi per tutti sarà vita in costume. Sulle increspature dell'acqua corrono e si rincorrono wind-surfers scatenati, mentre nel cielo è un continuo scintillare di aquiloni di ogni forma e colore.
  Stabilimenti e abitazioni, ristoranti e cabine. Ma Knokke è anche natura incontaminata e selvaggia, dune e silenzio. E le ore del pomeriggio inoltrato sono quelle che donano quelle colorazioni tipiche che solo l'arrivo del crepuscolo sa attribuire alle cose. E col passare del tempo, con le famiglie che svuotano la battigia, lo spazio diventa più intimo, più raccolto, a tratti più malinconico, ma assai più affascinante. Come un naufrago abbandonato su delle coste sconosciute e misteriose, allora ci si perde in sè stessi...

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