Thursday, 1 August 2013

Napoli, dopo le bombe di Maradona la mimetica

Presentata la terza casacca della squadra azzurra. Senza precedenti.

di Emiliano Biaggio

Qualcuno l'ha già definita la maglia più curiosa vista su un campo da calcio. Certo è che la divisa mimetica realizzata da Macron per il Napoli (a sinistra) fa discutere. Il presidente del club partenopeo, Aurelio De Laurentiis, ha detto che servirà per «andare in guerra». Perchè non spostare il centro sportivo da Napoli a Kabul, allora? A una scelta probabilmente poco consona al mondo dello sport si aggiungono parole sicuramente fuori luogo: il calcio è un sport, e non prevede nè battaglie nè guerre, ma solo partite. In un paese quale l'Italia, col problema della violenza degli stati, una simile trovata rischia solo di generare ulteriori tensioni. Già il Napoli vanta una tradizione pericolosa, con gli ordigni pirotecnici intitolati al fuoriclasse azzurro mai dimenticato nel capoluogo campano: le "bombe di Maradona", il petardo la cui potenza era paragonata - con un gioco di parole - ai tiri del calciatore argentino. Ma quella fu un'invenzione dei tifosi. Ora la dirigenza sceglia una divisa mimetica. Di questa trovata, vale la pena ricordare, il calcio non ha bisogno. Ha bisogno, al contrario, di promozione dei sani e veri valori dello sport. Si gioca per vincere, e ci si impegna per centrare l'obiettivo. Non si combatte nè si guerreggia. La vittoria sportiva non può essere equiparata a una vittoria militare. Pensare certe cose vuol dire lanciare messaggi sbagliati. Evidentemente De Laurentiis e l'Italia sono davvero nel pallone.

No comments:

Post a Comment