Il Natale ha sempre un'atmosfera tutta sua. E' diversa. E non parlo di quello che uno sente nel proprio animo, ma di quello che uno percepisce tutto intorno. E' una festa, e il clima di festa si riconosce sempre. Le strade sono lì a ricordarlo: festoni, luci dai mille colori, addobbi di ogni forma e dimensione. E poi le vetrine: diventa difficile capire cosa sia in esposizione, se i disegni che coprono la superficie in vetro o i prodotti dietro di essa. Il centro pulsa di vita, come sempre. Un'unica grande processione di adorazione del consumismo. Adorazione, già. Perchè molti quest'anno compreranno meno o non compreranno affatto, e resteranno a guardare i negozi bramando ciò che è stato loro negato. Buona crisi! I mendicanti ricercano negli interminabili passanti i loro Babbo Natale, aspettando di poter scartare nuove monetine da dentro i cappelli adagiati per terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano! Per le strade anche la musica è quella del Natale. Le solite canzoni sparate dagli altoparlanti comunali hanno il compito di ricordare che tutto va bene, e che siamo tutti più buoni. A Natale nessuno uccide, nessuno ruba, nessuno dichiara guerra, nessuno sfrutta nessuno. Ma solo perchè siamo occupati a mangiare il panettone, e solo perchè siamo cristiani. I musulmani che non festeggiano come noi, loro a differenza nostra non sono più buoni. Non è un caso se i terroristi sono islamici. Buona ipocrisia a tutti. Per fortuna non ci sono solo gli altoparlanti cittadini a inondare le vie di suoni e note. Ci sono anche tanti suonatori di strada e piccole orchestrine improvvisate. Ognuno racconta il suo Natale, le mille anime di un'umanità che si manifesta per ciò che rende umani: le emozioni, le passioni, le sofferenze. Un quartetto cattura i passanti con ritmi gioiosi, un violinista rapisce per le sue arie romantiche, un fisarmonicista incanta per le sue sonate malinconiche, un chitarrista esegue composizioni struggenti. La varietà delle colonne sonore di queste feste ricorda che per molti da festeggiare c'è ben poco. Un gestore di uno dei mille chioschi sistemati attorno al palazzo della borsa propone allora una pagana celebrazione del Natale innalzando il volume di Atom Heart Mother. Buon ascolto! La piazza maggiore ha allestito come di consueto il caratteristico presepe con statue a grandezza naturale e animali da stalla veri. Per un ateo un'opera notevole. Une qualunque credente saprebbe apprezzare l'accostamento tra il vero e il non vero? Tra il reale e l'irreale? Il museo Magritte non ha addobbi nè illuminazioni. Ceci n'est pas un Noel. Auguri.
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