Friday, 6 December 2013

bLOGBOOK

Trashy Christmas

"La-la-la-la-la-brindisi/la-la-la-la-la-brindisi/la-la-la-la-la-brindisi/la-la-la-la-la-brindisi". E' stato il ritornello di una vita. In realtà appena pochi, anni ma sembra passata un'eternità. Anche perchè se uno li conta ha difficoltà a dire se sono quattro o cinque di anni. E quando uno comincia a non ricordare le cose può vuol dire solo due cose: o è passato davvero tanto tempo, o si inizia a invecchiare. O magari entrambe le cose. Ma non è questo il caso. E' vero che un po' di tempo è passato e il numero degli anni è aumentato, ma la voglia di stare al mondo no. E con essa neppura la voglia di sentirsi giovani. Giovani, già. E' la storia di quattro giovani quella che si conclude. Quattro giovani, quattro personaggi in cerca d'autore, per prendere in prestito un'espressione letteraria più nobile di questo semplice e umile post. Quattro personaggi in cerca di una serata dove passare un Natale diverso, un Natale fuori dagli schemi. E col senno di poi di schemi ne avrebbero rotti quei quattro giovani. Solo che allora non lo sapevano. "Pasqua con chi vuoi e Natale con i tuoi", recita il detto. In realtà l'ordine è invertito, ma a noi serve porre l'accento sul "Natale con i tuoi". Tanto il concetto del detto non cambia. Natale in genere si passa in famiglia, con i parenti. La sera del 24 solo con i propri genitori, o fratelli o sorelle se se ne hanno, e poi il 25 con tutti i parenti. Zii, cugini, nonni, nipoti... Tutti quanti. Per l'occasione, in questo giorno dell'anno tutta la famiglia intera si ritrova attorno a un tavolo. E' l'occasione per stare insieme, e riabbracciare persone che durante il resto dell'anno non si sono mai viste, al massimo si sono sentite un paio di volte per telefone. Ma fa parte del Natale. In fondo la sacra famiglia sta a ricordarci quanto sia importante la famiglia, anche se non si hanno figlio speciali. Che poi tutti i figli sono speciali agli occhi dei propri genitori. Eppure quei quattro giovani, la sera di Natale di quattro o cinque anni fa, ruppero con la tradizione e uscirono di casa. Abbandonando panettoni e soprattutto parenti. Perchè se tutti quegli zii, cugini, cognati, nonni, nipoti si vedono solo una volta nel corso dell'anno, un motivo ci sarà. Ma questa è un'altra storia. La nostra storia, che poi è la storia di quattro giovani, narra di una parabola natalizia, di una slitta a motore trainata da cavalli, da cavalli vapore intendo, che anzichè solcare i cieli ha attraversato le strade deserte dei piccoli paesini di provincia, racchiusi nei confini familiari. Eh, già. E' dura la notte di Natale per chi non ha una casa. Non c'è un solo posto aperto dove poter stare. Sarà per questo che quel povero figlio dovette passare la notte in una stalla e venire al mondo in quel modo. Beh, quei quattro alla fine la loro destinazione la trovarono. La trovarono eccome. Era il più improbabile buco di tutto il circondario, con il bagno più sudicio che si fosse mai visto. Talmente sudicio che lo ricordano ancora oggi. Non i quattro giovani, non solo loro almeno. Ma tutti. E quanto dico tutti intendo proprio tutti. Era un ricovero per bisognosi, quello. Trentenni disperati e adolescenti abbandonati: questa era la clientela. Del resto la sera di Natale che razza di gente può andarsene in giro a brindare lasciando la famiglia a casa? Forse chi non ce l'ha una famiglia. O una casa. Ma a loro non importava. Quei quattro avevano il loro dannato pub, la loro birra e la loro allegria. E anche quella dannata voglia di dire "fanculo, fanculo a tutti". Oh, non lo dicevano. Ma lo si poteva leggere nei loro occhi. E giù con i cori. "La-la-la-la-la-brindisi/la-la-la-la-la-brindisi/la-la-la-la-la-brindisi/la-la-la-la-la-brindisi". E giù con la birra. Fu un'esperienza unica quella. Fu il loro "trashy Christmas". Un Natale trash. Fu un'esperienza talmente unica che decisero che l'avrebbero ripetuta, che ne avrebbero fatto un appuntamento fisso. E così fu. Presero a vedersi in quello stesso identico posto tutti gli anni, per avere tutti gli anni il loro "trashy Christmas". E il numero dei commensali ogni anno aumentava sempre di più. E dietro i loro brindisi "la-la-la-la-la-brindisi" si poteva cogliere il vero messaggio di tutta quella storia. Nonostante tutto siamo ancora qua. Era questo il messaggio. Nonostante tutto questo siamo ancora qua. Un appuntamento a cosa serve? A fare in modo che delle persone si possano incontrare. Nulla di più semplice. E fanculo il resto. Il resto non conta. Non conta in quelle circostanze lì, almeno. Ma le storie finiscono, anche quelle belle. Soprattutto quelle belle. In genere, per qualche strano motivo, sono anche quelle che finiscono prima. E così anche questa storia è finita. Quel luogo di incontri non c'è più. Chiuso, sparito, cancellato. E col tempo, credetemi, verrà anche dimenticato. Ma quei quattro lì, oh!, loro no. Loro non lo dimenticheranno. Anzi, a dire il vero lo stanno già cercando. Buona ricerca, ragazzi. A loro buon Natale non si addice. Meglio augurare loro buona ricerca.

No comments:

Post a Comment