Saturday, 4 July 2009

Il ciclista perde i punti sulla patente. Un film di Charlot

di Beppe Severgnini (dal Corriere della sera del 4 luglio 2009)

Per gravi infrazioni in biciclet­ta — pedalare ubriachi e causa­re un incidente, per esempio — d’ora in poi si perderanno punti della patente dell’automobile. Se esistesse una logica, in questa norma illogica, per infrazioni in automobile si dovrebbe perdere la bi­cicletta. Divieto di sosta? Sequestro della Bian­chi da corsa. Non ce l’avete? Sequestro del triciclo del figlio. Il pianto del picco­lo sarà la vostra punizione. Tutto nasce dal nuovo Ddl Sicurezza, dentro il quale c’è il Comma della Stranez­za. Recita la legge: «Se il conducente è persona mu­nita...(...) di patente di gui­da, nell’ipotesi in cui, ai sensi del presente codice, sono stabilite le sanzioni amministrative accessorie del ritiro, della sospensio­ne o della revoca della patente di guida, le stesse sanzioni amministrative acces­sorie si applicano anche quando le viola­zioni sono commesse alla guida di un ve­icolo per il quale non è richiesta la pa­tente di guida». La nuova norma è doppiamente surre­ale. Prima di tutto, il numero di inciden­ti causati da ciclisti in stato di ebbrezza non sembra tra i principali problemi na­zionali. A meno che il legislatore, nella sua imperscrutabile saggezza, veda lon­tano. Usare la bicicletta in una città come Milano richiede enorme coraggio — pi­ste ciclabili risibili, automobilisti scate­nati, motociclisti spesso inadeguati — e qualche ciclista potrebbe cercarlo nell’al­col, come i soldati al fronte prima di uscire dalla trincea. Ma l’aspetto più grottesco della vicenda è un altro. Non si controlla­no a sufficienza gli automo­bilisti, in Italia, figuriamoci se due agenti di polizia avranno voglia di inseguire un ciclista, come in un film di Charlot. Ormai non vie­ne fermato più nemmeno chi guida col cellulare in­collato all’orecchio, come dimostra la serena proter­via dei colpevoli: eppure la norma che lo vieta esiste. L’etilometro per ciclisti, con conse­guente perdita di punti sulla patente (dell’auto), andrà ad aggiungersi ai mol­ti nostri RITI (Regole Italiane Tranquilla­mente Ignorate). Si accettano scommesse. (foto: Ciclista, di Joaquim Falcò, smalto su tela, 2008)

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