Petrolio in ogni continente, con compagnie che trivellano da oltre un secolo e che continueranno a farlo per molto tempo. Questo, in sintesi, il quadro dell'industria petrolifera, che sul mercato vanta la presenza di più Paesi e più soggetti operanti. Ecco, dalla A alla Z, la guida le principali compagnie petrolifere internazionali. di Ugo Guarnacci ed Emiliano Biaggio
PERENCO: gruppo anglo-francese operante nei settori di petrolio e gas, nasce nel 1975 con base a Singapore. Iniziò con esplorazioni nel golfo Persico e nel sud-est asiatico, per diventare operativo nelle trivellazioni a partire dal 1980, anno in cui venne fondata la Techfor, compagnia di trivellazione di Perenco. Nel 1982 acquisì la francese Cosifor, consolidando la propria posizione sul mercato internazione ed entrando a far parte dei grandi colossi petroliferi. E' presente in 14 Paesi, e vanta oltre 4.000 dipendenti in tutti il mondo. Opera dall'Africa al sud America, nei deserti come nelle foreste. Cerca da tempo di esplorare e trivellare il suolo della foresta amazzonica. In Peru' è al centro di proteste e sollevazioni delle popolazioni indigene.
PERTAMINA: acronimo di Perusahaan Tambang Minyak Negara, è la compagnia nazionale dell’Indonesia, sorta nell’agosto 1968, dalla fusione tra Pertamin (fondata nel 1961) e Permina (fondata nel 1957). E' la maggiore compagnia al mondo per produzione ed esportazione di gas naturale liquefatto (Gnl). Nel 1973 era già in grado di produrre da sè quasi il 30% del petrolio indonesiano. Il rimanente 60% lo estraeva in partnership con Chevron (che nella zona opera sotto il marchio Caltex). Verso la fine del decennio la compagnia rischiò la bancarotta, per via di investimenti sbagliati e debiti contratti che non riusciva a pagare, ma soprattutto per via di tangenti pagate nel corso degli anni. Il governo si fece carico del risanamento della Pertamina, che agli inizi degli anni Ottanta stipulò accordi di cooperazione con Chevron e Total che le permisero di risollevarsi e riacquistare la propria posizione sul mercato. A oggi è una controllata statale, e possiene sei raffinerie e vanta una produzione di un milioni di barili di greggio al giorno. Ha poi riserve da 31 tonnellate di petrolio l'anno. Sebbene il petrolio e il gas rimangano le sue attività fondamentali, Pertamina sta cercando di specializzarsi, sotto il controllo del Ministero per le imprese statali, anche in altri ambiti, dal cemento ai fertilizzanti, fino ad arrivare al settore immobiliare e delle telecomunicazioni. La compagnia è nel mirino degli osservatori per il rispetto dei diritti umani, secondo i quali Pertamina porterebbe avanti politiche interne anti-sindacali.
PETROBRAS: Petróleo Brasileiro S.A (Petrobras) è una compagnia petrolifera brasiliana, fondata, nel 1953, per impulso dell’allora presidente del Brasile, Getúlio Vargas. Fondata dallo Stato con lo scopo di gestire le attività del settore petrolifero per conto dell'Unione (lo Stato federale, União in portoghese), in sostituzione del vecchio Consiglio nazionale del petrolio (Cnp). Oggi È una delle prime 15 compagnie petrolifere mondiali, e non è più un’azienda statale, in quanto il governo federale controlla solo il 32,2% del suo pacchetto azionario. La sede legale della società è a Rio de Janeiro, anche se Petrobras ha ormai ramificato la propria attività ben oltre i confini nazionali, affermandosi a livello globale, tanto che nel 2005 è stata essere inserita dal “Financial Times” tra le cinquecento imprese più grandi del mondo. Ha oltre 74.000 dipendenti, e dispone di una tecnologia avanzata per la perforazione in acque profonde e ultra profonde, con dei record mondiali di profondità (2 km). Ha raggiunto una produzione di petrolio di oltre di 2 milioni di barili al giorno. In Brasile, Petrobras sponsorizza numerose iniziative artistiche, culturali e volte alla difesa dell’ambiente. Tra quest’ultimo tipo di programmi, di particolare rilievo è il finanziamento di progetti per lo studio e la salvaguardia delle balene, attraverso il “Brazilian Right Whale Project” e il Brazilian Humpback Whale Institute. Nel 2006 il presidente della Bolivia, optò per la nazionalizzazione delle riserve di gas e petrolio presenti nel sottosuolo boliviano, assestando un duro colpo alla comapagnia: Petrobras operava era nel 46% delle riserve di greggio boliviano ed era responsabile del 75% delle esportazioni in Brasile. Nel 2006, dopo continui "braccio di ferro" Petrobras e governo boliviano raggiunsero un accordo per cui la compagnia prende il 18% dei profitti derivanti dalla produzione e vendita del petrolio della Bolivia.
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