Monday, 9 November 2009

A est delle illusioni

Una città divisa in due da un muro, un popolo in festa per l'unità ritrovata. Ma vent'anni dopo resta una Germania dell'est, e anche più diversa di allora.

di Emiliano Biaggio

9 novembre 1989: gente festante saluta il muro che divide in due Berlino, abbatte quello che ancora oggi rappresenta il lato più bieco di un socialismo reale irreale. Oggi, la Germania e il mondo celebrano il ventennale di un episodio storico che ha riscritto la storia. E aperto un nuovo capitolo, fatto di libertà e di democrazia. E capitalismo. Ma che ne è dell'est di Berlino e dell'oriente tedesco a distanza di 20 anni? Una città e un paese dai volti nuovi, senza dubbio. Con un accenno di preoccupazione per un presente non facile e un futuro incerto frutto del nuovo corso, mescolato a un pizzico di nostalgia per un passato dal quale ancora non ci si è liberati. Ironia della sorte, i tedeschi dell'est hanno lasciato un'illusione per sposarne una nuova. La vecchia Ddr di democratico aveva solo la dicitura, mentre i vicini della Germania federale invece erano realmente ciò che dicevano di essere. Oggi ai lander occidentali si sono aggiunti quelli orientali, più poveri e svuotati di popolazione, per via di un esodo dall'est all'ovest che dopo la caduta del muro ha ripreso in tutto il suo vigore. La Ddr ha cancellato il proprio stile e il proprio passato, ha smantellato un sistema politico e produttivo, senza avere nulla in cambio. Il risultato è disoccupazione, giovani che vanno all'ovest in cerca di fortuna, una parte del Paese che ancora oggi stenta a mettersi alla pari del resto di una Nazione che - complice anche la crisi - mugugna sempre di più. L'est della Germania è stata e ancora è un costo per tutti gli altri tedeschi, che adesso, dopo la festa, si trovano a dover sistemare e ripulire. Dall'altra parte dell'illusione, gli ex tedeschi della Germania est, che iniziano a confrontare il loro passato e il loro presente: la nostalgia c'è, nonostante tutto. Alla fine tutti, per motivi diversi, hanno almeno un motivo per avvertare un pizzico di insoddisfazione: i tedeschi occidentali, che devono continuare ad accollarsi un est comunque "diverso" e che ancora non riesce a "diventare" tedesco; i tedeschi orientali, che hanno pagato a caro prezzo la loro libertà e la riunificazione, con arretratezza, disoccupazione e la consapevolezza di non essere riusciti ad integrarsi con i fratelli dell'ovest. Solo dieci anni fa, quando la Germania unita festeggiava i dieci anni dalla caduta del muro, in molti sostenevano che a distanza di un decennio la Germania era lontana almeno 40 anni dalla piena riunificazione. Oggi, dopo altri dieci anni, le differenze e le distanze si ampliano, nonostante non ci sia più alcuna parete divisoria. 9 novembre 2009: una Germania diversamente festante e tedeschi diversamente felici celebrano il ventennale di un episodio storico che ha riscritto la storia. Consegnata a una nuova illusione e nuove delusioni.

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