Con la scusa di parlare al fedele fa politica in Italia, mentre pretende di essere portatrice di valori tra lo scandalo dei preti pedofili
di Emiliano Biaggio
Libera Chiesa in libero Stato: principio alla base della separazione tra Chiesa e Stato, appunto, laddove ognuno mantiene le proprie sovranità e libertà e, automaticamente, evita ogni sorta di ingerenze negli affari dell'altro. Così, se da una parte la Repubblica italiana evita di dare suggerimento allo Stato della Chiesa in questioni di politica interna, da sempre il Vaticano fa i propri interessi in Italia. E ciò in barba alla logica della duplice sfera (Stato e Chiesa). Nessuno mette in dubbio che la Santa sede debba parlare ai fedeli, ma è indubbio che "messaggi" lanciati in momenti ben precisi e con parole poco soppesate lascino spazi al dubbio - e alla convinzione - che il parlare ai fedeli diventi la scusa e l'alibi per poter fare politica sempre e comunque. In un paese che ha bloccato i talk-show di approfondimento politico per l'intera campagna elettorale, il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, parlando ai fedeli e dice loro: «Il voto sia contro l'aborto». Un messaggio facile da decifrare, quando nel Lazio i candidati sono Renata Polverini e la "mangia bambini" Emma Bonino, una che la lotta per l'aborto l'ha fatto in prima linea e che ha permesso all'Italia di dotarsi della legge 194. Altro che predica, quella della Chiesa era campagna elettorale bella e buona: e, guarda caso, il giorno dopo le elezioni - a risultato acquisito e a vittoria del centrodestra accertata - Rino Fisichella, presidente della pontificia accademia per la vita, ha fatto sapere «era necessario che i vescovi intervenissero». Non solo: ha "tenuto a battesimo" i vincitori. «I cattolici, in queste elezioni, hanno una presenza determinante, come nel caso di Formigoni o Cota». E Cota, nel suo primo giorno da presidente del Piemonte, annuncia che «per me la Ru486 può restare nei magazzini». Bocciatura per la pillola abortiva, dunque. Per la gioia delle donne - silenti - e ancor più del Vaticano. Non a caso Emma Bonino denuncia «l'alleanza Bagnasco-Berlusconi»: la Chiesa non rispetta il principio della divisione degli stati, e si permette il lusso di dettare l'agenda politica di uno stato sovrano - quale, almeno sulla carta, è l'Italia - e di dire come votare. Con il plauso delle istituzione della Repubblica. Nessun problema, ci mancherebbe: semmai una grandissima coerenza. Sia i politici italiani che l'alto clero non fanno l'interesse generale, sia i politici italiani che l'alto clero pretendono di pontificare ma non hanno alcun valore da trasmettere nè insegnamenti da dare. Lo dimostrano le storie di escort, appalti truccati, transessuali, tangenti e pedofilia: entrambe le categorie sono poco raccomandabili e per nulla credibili. Eppure chi va con le escort umiliando la propria moglie - in barba al valore cristiano della famiglia - viene premiato. E chi abusa dei minori trova seguito. Libera Chiesa in libero Stato. Libera nos domine.
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