Il Partito della Libertà apre all'ideologia hitleriana, perchè vietarla - dice - viola il diritto della libertà di pensiero. E a fine mese si vota.
di Emiliano Biaggio
Abolire il reato di apologia del nazismo, perchè contrario alle libertà di pensiero e opinione: uno dei punti in programma per Barbara Rosenkranz, leader del partito austriaco Fpö che fu di Jörg Haider. Nell'Austria prima impero austro-ungarico e che di quell'impero ancora porta il nome (in tedesco Österreich è "Impero dell'est"), e poi terzo reich (drittes reich, in tedesco) dopo l'Anschluss, tornano le ombre di un passato che sembrava lontano ma che a quanto pare è tornato a galla. Il Partito della Libertà rivede infatti la storia, e di fatto riapre al nazismo e al suo ideatore. In nome della libertà di opinione Rosenkrantz vuole abolire la legge che vieta l'apologia, l'ideologia e la rinascita del nazismo in Austria. Per far ciò, ha proposto l'abolizione della legge che rappresenta un caposaldo della Costituzione repubblicana, e punisce severamente reati come la negazione dell'Olocausto. Esternazioni che non piacciono all'inquilino dell'Hofburg. «Chi si riconosce nella Seconda Repubblica non può né approvare, né lodare, né glorificare quel che è successo durante la guerra», ha tuonato il presidente della Repubblica, Heinz Fischer. Un monito, alla vigilia delle elezioni presidenziali che potrebbero ridisegnare l'assetto del paese. Il Fpö difficilmente vincerà le consultazioni, ma c'è chi stima una crescita del partito fino al 25% (rispetto al 17% di oggi). Preoccupato per la «deriva estremista» austriaca ed europea anche il Consiglio Centrale degli ebrei in Germania: per il segretario generale dell'organismo, Stephan Kramer, quello di Rosenkranz «non è un incidente di percorso».
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