Saturday, 17 April 2010

Se ne va dopo un lungo periodo, una lunga vita fatta di volti, viaggi, esperienze. E ovviamente ricordi. Tanti, e quasi tutti belli. Scompare un simbolo e si chiude un'epoca, perchè diciannove anni - tanti ne aveva - bastano e avanzano per segnare un periodo. Quasi un ventennio di fedeltà, per quasi venti anni di legame e rapporto quasi mai messi in discussione. In tutto questo tempo, infatti, solo un anno (poco meno per la verità), ha abbandonato il suo pubblico di sempre: è stato l'anno del suo sequestro, unico momento difficile di un'esistenza fatta di felicità e allegria. E com'è giusto che fosse, quel capitolo ha saputo trovare il lieto fine. Fine, già. Come quella "vera", che poi è arrivata. Perchè dopo aver solcato mille strade, percorso centinaia migliaia di chilometri, dopo aver superato tormente di neve, attraversato larghe pozze d'acqua e scalato montagne, alla fine il suo motore s'è fermato. E stavolta per sempre. Suo malgrado, ha dovuto accendere gli stop e arrestare il proprio moto.
Quante ne ha viste e quante ne avrebbe potuto raccontare... Alla fine la vita l'aveva soltanto scalfita, segnata come solo l'esistenza sa fare. E questo vale per tutti, indistantamete. Per uomini come automobili. Ma lei, va detto, non era una macchina: era LA macchina. Quella che ha cullato i sogni di un bambino, che ha ascoltato umori e malumori di un adolescente, quella che ha accompagnano un giovane uomo in suo scorcio di mondo e di vita. Il tutto, trasportando e guidando in questo viaggio lui e quanti con lui hanno condiviso rotte e serate trascorse con lei. Lei che silenziosa non è mai stata e che di silenziatore ne ha infranto più d'uno, esce di scena senza fare rumore, nella sobrietà e nel silenzio propri di chi non vuole celebrazioni perchè sa di non aver fatto nulla di eccezionale se non il proprio dovere. E lei l'ha fatto, per quasi vent'anni.

Per chi sa e per chi può capire.

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