«Dimettiti», dice il premier al termine di una resa dei conti interna arrivata dopo accuse di complotti e voci di tradimenti.
di Emiliano Biaggio
Botta e risposta Fini-Berlusconi. Il presidente della Camera invita a rivedere le strategie del Pdl e bacchetta il presidente del consiglio. «Legalità significa andar fieri degli arresti ma anche non dare l'idea che la riforma della giustizia non serve a creare sacche di privilegio». E poi solleva le questioni legate ai nodi di econmia, riforme, welfare. «Senza le risorse, sarà difficile abbassare le tasse per le imprese e per le famiglie». «Negli ultimi mesi le cose che ha detto non mi erano mai arrivate», risponde Berlusconi. E «se vuoi fare politica lascia quella poltrona».«Che fai, mi cacci?», chiede un provocatorio Fini, che fa infuriare il presidente del Consiglio.
A sfogliare il calendario, facile capire che questa sia una "giornata storta" per il premier: il 22 aprile è infatti l'anniversario della nascita di Lenin, tanto per dirne una. Il leader della rivoluzione bolscevica, Vladimir Ilic Uljanov detto Lenin, nasce nel 1870 a Simbirsk, nell'omonima regione russa. Ma lo stesso giorno, nel 1915 però, nella cittadina belga di Ypres i tedeschi usano i gas, inaugurando di fatto la guerra con armi chimiche. Il bilancio è di 5.000 morti tra gli inglesi. Trenta anni dopo, il 22 aprile 1945, Adolf Hitler nel suo bunker riconosce la sconfitta e si dice pronto a suicidarsi. Tutti episodi che hanno a che fare con la storia di oggi, ma forse - a proposito di storia - un giorno che Berlusconi potrebbe far proprio è quello legato alla "Paura rossa": il 22 aprile 1954, infatti, il senatore statunitense Joseph McCarthy inizia ad investigare su esponenti dell'esercito sospettati di filo-comunismo avviando il periodo del maccartismo. Quei sospetti di complotti interni non sembrano un azzardo con le vicende interne al Pdl. Un 22 aprile che invece sembra indicare un possibile sollievo per il presidente del Consiglio, è quello del 2005: cinque anni fa il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, incaricava il presidente del Consiglio uscente Silvio Berlusconi di formare un nuovo governo. Che sia un segnale?
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