Thursday, 3 June 2010

Manovra, per governo sacrifici per pochi spicci

Mentre gli italiani si vedono stipendi congelati, possibilità di andare in pensioni rinviate e aumenti autostradali, ministri e sottosegretari avranno tagli annui di 1.110 euro. E intanto si moltiplicano le poltrone al ministero dell'Ambiente.

di Emiliano Biaggio

Con i tagli di stipendio a ministri e sottosegretari previsti dalla manovra si risparmieranno 72.165 euro l’anno. Lo chiarisce la relazione tecnica della manovra appena depositata in Senato. Considerando che nella squadra del presidente del Consiglio ci sono 24 ministri e 37 sottosegretari (61 persone in tutto, quindi), in media, facendo rapidi calcoli, ad ognuna delle persone toccate dalla manovra da 24 miliardi verranno tolti 1.183,03 euro all'anno. Se poi consideriamo che ci sono anche 4 viceministri, se come sembra i tagli riguarderanno anche loro, allora ogni membro dell'esecutivo si vedrà un taglio di 1.110,23 euro. Niente rispetto a quanto guadagnano, ma niente rispetto a quello che invece dovranno subire gli italiani (congelamento degli stipendi e rinvio dell'entrata in pensione da 12 a 18 mesi a seconda della categoria, solo per fare degli esempi). Berlusconi aveva detto di non voler mettere le mani nelle tasche degli italiani: appare chiaro che si riferiva ai pochi colleghi di governo. Per tutti gli altri invece si prefigurano aumenti dei pedaggi sulla rete autostradale Anas e sui raccordi autostradali, che potranno scattare già dall'1 luglio. Lo dice la relazione illustrativa al decreto legge sulla manovra. Il testo prevede «la previsione di una fase transitoria in cui Anas è autorizzata a applicare una maggiorazione tariffaria forfetaria di 1 euro per le classi di pedaggio A e B e di 2 euro per le classi di pedaggio 3,4,5 presso le stazioni di esazione delle autostrade a pedaggio che si interconnettono con le autostrade e i raccordi autostradali in gestione diretta Anas». Tale fase transitoria decorre «dal primo giorno del secondo mese successivo a quello di entrata in vigore del presente decreto e fino alla data di applicazione dei pedaggi, comunque non oltre il 31 dicembre 2011». Da Berlusconi, insomma, bugie. i sacrifici non saranno per tutti, ma per tutti tranne qualcuno. A denunciare un'ulteriore tassello dello scandalo i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante: «Ai cittadini, specie agli impiegati della pubblica amministrazione, si impone una manovra lacrime e sangue, ma- fanno sapere- ai piani alti del Ministero dell’Ambiente è tutta un’altra musica, con la nomina di nuovi direttori generali che declassano altri già presenti assumendone le funzioni e duplicando gli stipendi». La scelta del ministro dell'Ambiente, sottolineano, è «avallata dal ministro della Funzione Pubblica» Renato Brunetta. Questa vicenda della moltiplicazione delle poltrone al ministero dell'Ambiente per Ferrante e Della Seta «è sintomatica dell’atteggiamento arrogante e predatorio del centrodestra nell’amministrazione della cosa pubblica». Per tutti dovrebbe essere chiaro come Berlusconi menta agli italiani, prendendoli in giro con irrisori sforzi come tagli di 1.110 euro. Per inciso: su una manovra da 24 miliardi di tagli, quanti sono 72.165 euro? Considerato che l'1% di 24 miliardi è pari a 240 milioni, i 72 mila euro non sono che pochi spicci...

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