Tuesday, 5 October 2010

Bosnia Erzegovina, uno stato in dieci punti


di Emiliano Biaggio - La Bosnia Erzegovina è frutto di negoziazioni internazionali intraprese all'indomani della dissoluzione della Yugoslavia e a seguito delle guerre intestine che ne derivarono. Con gli accordi di Dayton (Daitona), o più precisamente il General framework agreement for peace (GFAP), stipulati il 21 novembre 1995 nella base Wright-Patterson Air Force, si è posto fine alla guerra civile jugoslava. L'accordo prevede il passaggio, o meglio il ritorno, della Slavonia orientale alla Croazia, appartenente fino alla fine della guerra alla Serbia. Viene riconosciuta ufficialmente la presenza in Bosnia Erzegovina di due entità ben definite: la Federazione croato-musulmana che detiene il 51% del Territorio bosniaco e la Repubblica Srpska (49%). Ciascuna entità è dotata di un parlamento locale: la Repubblica Serba di un'assemblea legislativa unicamerale, mentre la Federazione croato-musulmana di un organo bicamerale. A livello statale vengono invece eletti ogni quattro anni gli esponenti della camera dei rappresentanti del parlamento, formata da 42 deputati, 28 eletti nella Federazione e 14 nella Repubblica; infine della camera dei popoli fanno parte 5 serbi, 5 croati e 5 musulmani. Qua sopra le dieci condizioni alla base dello stato di Bosnia Erzegovina.

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