La guerra a Santoro e lo stop a Fazio-Benigni-Saviano. E poi ancora una giustizia su misura e limiti alla stampa. I tanti dubbi e un'accusa precisa: «C'è un governo eversivo».
di Emiliano Biaggio*
Legge sulle intercettazioni, un cms sotto il controllo dei partiti, scudo giudiziario retroattivo, stop alle trasmissioni Rai che parlano di camorra, Berlusconi, acquisti ai Caraibi. Che succede in Italia? Semplice: bavaglio all'informazione, limiti alla libertà d'espressione, giudici e magistrati senza più indipendenza, giustizia su misura di pochi - anche di uno solo. Insomma, la democrazia è in pericolo. Lo denuncia uno come Fabio Granata, di Futuro e libertà ed ex-An: non un comunista, insomma. Il deputato finiano si dice «contrariato e perplesso» per lo scudo giudiziario retroattivo. Il presidente della commissione di vigilanza Rai, Sergio Zavoli, non certo un bolscevico, etichetta ciò che avviene all'interno della tv di Stato «un disordine che va a toccare una grande questione democratica». E sullo stop alla trasmissione di Fabio Fazio, Roberto Saviano e Roberto Benigni, Claudio Abbado - direttore d'orchestra e non comandante di una guarnigione partigiana - taglia corto: è «mancanza di libertà di espressione». Oliviero Diliberto, lui sì comunista, denuncia quanto è sotto gli occhi di tutti: «Siamo in presenza di un governo eversivo». Del resto, domanda, «come definire chi, con il lodo Alfano, cancella in un sol colpo il principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge?». Per chi non l'avesse ancora capito, da parte di chi sta al Governo c'è il «tentativo di sovvertire l'ordine costituzionale per favorire Berlusconi». Di certo, non lo si deve infastidire, in nessun modo. Il premier ha tentato di non mandare in onda un puntata di report che lo riguarda in prima persone per acquisti di immobili ad Antigua, non vuole che gli controllino il telefono - perchè, parole sue «è terribile essere in un Paese in cui non puoi avere la certezza di non essere intercettato» - persegue chiunque lo contesti, come dimostrano i casi Boffo, Fini e Marcegaglia. Insomma, capito che succede in Italia? C'è «l’irresistibile voglia di regime di Berlusconi», avverte Francesco Pardi, capogruppo Idv al Senato. Ma non dobbiamo disperare, perchè, sottolinea, «per fortuna non siamo ancora alla dittatura». Già: ancora.
(poi editoriale per la trasmissione del 24 ottobre 2010 di E' la stampa bellezza, su RadioLiberaTutti)
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