Tappe, obiettivi ed esiti della strategia territoriale del Cavaliere. Dall’uso delle etichette geopolitiche nelle elezioni del 1994 alla retorica dei fatti e dei luoghi, ormai evaporata. Il proliferare delle Leghe. La personalizzazione come boomerang. di Ilvo Diamanti (editoriale del numero 6/2010 di Limes)
LA RETORICA DEI FATTI E DEI LUOGHI: Un secondo, importante uso che Berlusconi fa del territorio è di tipo narrativo. Se ne serve, cioè, come esempio e raffigurazione del suo stile di azione e di attore. Concreto, operativo, diretto. Poco abituato alle chiacchiere, ai discorsi vuoti e fini a loro stessi dei «politici professionali». Alle parole, Berlusconi oppone i fatti. Alle utopie (per definizione: luoghi ideali) egli oppone i luoghi concreti. Berlusconi: è «l’uomo del fare» che guida il «governo dei fatti». Nel 2001, in campagna elettorale, nel salotto di Bruno Vespa, traccia (letteralmente: con un pennarello su un tabellone) il suo decalogo, dove campeggiano «grandi opere» che segnano (talora devastano) il territorio. Grandi reti autostradali e ferroviarie ad «alta velocità», che segnano la mappa del paese. Ancora: il ponte sullo Stretto di Messina. E nel 2006, alla vigilia del voto dove appariva sconfitto predestinato, riesce quasi a rovesciare il pronostico, promettendo, nel faccia a faccia con Prodi, l’abolizione dell’Ici sulla prima casa. Ossia il taglio della tassa che colpisce la quasi totalità degli italiani «a casa loro». Nel luogo in cui abitano e vivono con la loro famiglia. Infine, alle elezioni del 2008, dove esce trionfatore con la sua coalizione, imposta la sua campagna sull’immagine dei rifiuti di Napoli.
Le cataste di immondizie che si ammassano nelle strade di uno dei luoghi-simbolo del governo di centrosinistra. La città e la Regione di Bassolino. Artefice di una stagione di speranze e di rinascita. Berlusconi punta sul «miracolo illusorio» della sinistra. E promette che lì, proprio lì, le cose cambieranno «in modo visibile». Napoli liberata dalle immondizie è «il luogo» che testimonia dell’efficienza dell’Imprenditore dedito alla politica per il bene comune. Così, un anno dopo, L’Aquila devastata dal terremoto gli permette di affermare nuovamente il suo stile e il suo esempio. L’uomo del fare. Che agisce nel paese reale. E libera il territorio coperto di macerie. Da cui risorgerà la città. I «luoghi» permettono a Berlusconi di mettere in scena la sua azione politica. Per ancorare le sue parole a un territorio. A un contesto. Illuminato dai media. E dunque reale. (3 continua)
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