Wednesday, 2 March 2011

«Il gas non convenzionale può ridisegnare la mappa geopolitica dell'energia»

In Europa è poco, negli Stati Uniti abbonda, e l'Italia lo sta cercando nel proprio sottosuolo. Al via la nuova corsa all'oro: quello blu.








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i Emiliano Biaggio - Il gas non convenzionale (lo shale gas, quello ottenuto dalla rocce, il metano da strati carboniferi superficiali) è «l'oro blu che può ridisegnare la mappa dell'energia», se è vero che «in Europa è poco», negli Stati Uniti la produzione di gas non convenzionale «ha superato quella di metano convenzionale» e «in Italia si esplora la presenza di risorse in Toscana, Sicilia e Sardegna». A rilevarlo la Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, secondo cui la mappa geopolitica dell'energia potrebbe essere ridisegnata. L'irruzione sui mercati del gas non convenzionale «potrebbe infatti rivoluzionare gli scenari energetici mondiali a favore di aree geografiche ad alta densità di riserve come il nord America e le regioni asiatiche». I dati dicono che già nel 2009 la produzione statunitense di gas non convenzionale aveva superato quella convenzionale così da «dimezzare in tre anni i prezzi interni del metano, arrivato al di sotto di 10 centesimi di euro al metro cubo». Si aprono quindi nuovi scenari energetici, viste anche quelle che sono le disponibilità di questa risorsa anche in Europa e l'impatto sul mercato dell'energia.
Oggi sono ancora incerte le stime sulle reali disponibilità dei tre principali tipi di gas non convenzionale (shale gas, che da solo rappresenterebbe la metà delle risorse mondiali di gas non convenzionale, coalbed methane metano da strati carboniferi superficiali, tight gas da formazioni arenacee), ma secondo stime la disponibilità di gas non convenzionale dovrebbe essere pari a quella del gas convenzionale, tanto da poter garantire gli attuali livelli di consumo di gas per tutto il secolo e anche oltre.

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