Monday, 20 June 2011

Caro gasolio, aggravi da 2 miliardi per agricoltura

La Cia lancia l'allarme: senza interventi si affossa l'unico settore che traina la ripresa del paese.

di Emiliano Biaggio

Il rincaro dei carburanti rischia di colpire seriamente il settore primario, e di ripercuotersi così sull’economia nazionale. L’allarme lo lancia la Cia- Confederazione italiana agricoltori, secondo cui «c’è il rischio che a fine 2011 l’intero mondo agricolo sia costretto a sostenere un ulteriore pesante fardello da oltre 2 miliardi di euro, determinato proprio dai rialzi del petrolio». Già allo stato attuale, avverte l’associazione agricola, «i continui aumenti del carburante hanno avuto effetti devastanti nel settore», innescando «una grave crisi per le imprese agricole». Per questo la Cia, per voce del presidente dell’organizzazione, Giuseppe Politi, chiede «una riforma dell'agricoltura che punti all'incremento della sicurezza alimentare e alla crescita della produttività agricola». Anche perché, sottolinea Politi, «è l’agricoltura a trainare la crescita del Pil italiano nel primo trimestre 2011». I dati Istat, del resto, parlano chiaro: nel primo trimestre 2011 l’aumento del valore aggiunto del settore primario mette a segno un rialzo congiunturale del 2,3% contro lo 0,1% di settore secondario (industria) e terziario (servizi). Si tratta di «un risultato importante che la politica non può più ignorare», scandisce la Cia. Il perché è chiaro: con un paese fermo da un punto di vista di produzione e mercato in due settori su tre, affossare l’unico settore che traina la lenta crescita e attenua la crisi sarebbe un suicidio. Per questo occorre uscire da quella che al momento per la Cia è «l’emergenza più grave», quella del caro gasolio. «Nei primi cinque mesi del 2011 solo il “caro-gasolio” è costato all’agricoltura oltre 15 milioni di euro in più», e «senza immediati e straordinari interventi a sostegno degli agricoltori e soprattutto senza una nuova politica agraria 250 mila aziende possono chiudere i battenti». E l’Italia non può permetterselo.

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