In occasione del tavolo governo-parti sociali a palazzo Chigi, Berlusconi distribuisce un libro con tutte le cose fatte in tre anni per l'economia.
di Emiliano Biaggio
«Intendiamo non solo avere idee e stipulare accordi, ma anche avere una più vasta comunicazione di quello che il Governo ha fatto e farà». Silvio Berlusconi, dopo aver incontrato le Parti sociali, mette in chiaro che le intese Da sole non bastano. Detto, fatto. E un po' a sorpresa, in attesa di capire quali fossero le ricette del governo per la crescita, i segretari confederali dei sindacati, nonchè il presidente di Confindustria si ritrovano - tra gli altri - a sfogliare e presidente della princiapile organizzazione degli industriali si sono quindi ritrovati a sfogliare un libricino, un opuscolo patinato, aggiornato al 30 marzo 2011, dal titolo che è davvero un programma: Il Governo rendiconta - I provvedimenti approvati: novita' e opportunità. Cento pagine per ripercorrere quanto fatto finora dall'esecutivo e quanto ancora intende fare per il rilancio del Paese e la ripresa dell'economia.
Sette le «missioni» che si è posto il IV Governo Berlusconi: rilanciare lo sviluppo, sostegno a famiglie e giovani, sicurezza e giustizia, sud, federalismo, piano straordinario di finanza pubblica e modernizzazione dei servizi. Per ognuna di queste voci il riassunto delle cose fatte e quelle da fare. Il tutto preceduto da un'introduzione autografata di Berlusconi (ritratto in controcopertina mentre saluta sorridente in doppiopetto), in cui si assicura che «il nostro governo del fare ha realizzazo il meglio possibile nella peggiore situazione economica possibile».
Ecco allora che, a guardar bene, sono state intraprese ben 106 azioni in oltre 42 voci economiche (dal sostegno agli imprenditori alla competitività delle Pmi, dalle agevolazione per l'imprenditoria giovanile all'internazionalizzazione delle imprese, dal libro unico alla legge obiettivo fino alla legge di stabilità del 2011). Così, si ribadisce che questa maggioranza ha previsto 100 milioni di euro di finanziamento per l'apprendistato (legge 191 del 2009), un aiuto agli imprenditori con ammortizzatori sociali per 950 milioni di euro al 2012 e la riduzione del 3% dell'acconto Irap ed Ires (legge 2 del 2009). E poi le infrastrutture, per le quali - si legge sempre nella pubblicazione - è stato istituito un fondo per il potenziamento delle rete nazionale, «comprese le reti di telecomunicazioni ed energetiche» (legge 133 del 2008). Senza dimenticare che per il finanziamento delle opere strategiche di «preminente interesse nazionale» sono stati concessi finanziamenti per 9,4 miliardi (legge 2 del 2009).
«Di tutte queste cose e di molto altro ancora rende conto questa pubblicazione istituzionale», sottolinea il premier nella sua prefazione. Che assicura: «Continueremo a lavorare negli interesse degli italiani fino al termine del nostro mandato».
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