A Washington al via i lavori per misure comuni di rilancio della crescita e della competitività. In chiave anti-Brics.
di Emiliano Biaggio
Il commercio tra Stati Uniti e gli scambi tra i paesi delle due sponde dell'Atlantico sono di grande importanza per l'economia mondiale e bilaterale. Per questo occorre fare in modo che tale relazione economico-commerciale venga mantenuta e potenziata. E' questa la convinzione condivisa da Stati Uniti ed Europa, al lavoro per «ampliare gli scambi Usa-Ue e accrescere gli investimenti a sostegno della creazione di posti di lavoro, della crescita economica e della competitività internazionale». Un messaggio lanciato dal summit di Washington, dove Stati Uniti e Ue ufficialmente si sono riuniti per elaborare una strategia comune contro la crisi e ufficiosamente lavorato per far fronte contro le economie dei Brics. Con Europa e Stati Uniti in affanno e nella morsa della crisi, i paesi emergenti (Brasile, Russia, India e Cina) dettano le regole e tengono sotto scacco quelli che una volta erano i centri di potere. E allora con la scusa del rilancio economico, Usa e Ue limitano le barriere commerciali solo tra di loro mantenendo freni alle importazioni degli altri. Nel summit di Washington, infatti, non sono state escluse le possibilità di «riduzione o eliminazione di barriere al commercio di beni, servizi e flussi finanziari», oltre alle ipotesi di «riduzione o eliminazione di tariffe 'oltre confine' non necessarie per gli scambi in ogni comparto». Per tutto questo è stato istituito un apposito gruppo di lavoro, guidato dal delegato al commercio degli Stati Uniti, Ron Kirk, e il commissario europeo al Commercio, Karel De Gutch. Si tratta di un percorso «utile», ha fatto sapere il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, il quale ha ricordato come Stati Uniti e Unione europea siano «partner di lunga data e grandi alleati». Parole non casuali, che sottolineano la voglia di far fronte comune all'avanzata dei Brics in espansione soprattutto ora che l'occidente è in frenata. Ecco allora che «le relazioni trans-atlantiche sono indispensabili per contrastare le sfide che abbiamo di fronte», ha aggiunto Barroso.
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