Wednesday, 30 November 2011

«Italia già più credibile, possiamo farcela»

Monti all'Ecofin parla da ministro dell'Economia ad interim: pronta la manovra, si punta a rigore, crescita ed equità. Ma molto dipenderà da ciò che saprà fare l'Europa.

di Emiliano Biaggio

Ci attendono giorni «delicati» ma l’Italia ce la può fare, a patto però che operi all’interno del contesto europeo e agisca in modo concreto, rapido ed efficace. Questo il messaggio lanciato da Mario Monti da Bruxelles, al termine dei lavori dell’Ecofin. In conferenza stampa, nella sua doppia veste di ministro dell’Economia ad interim e presidente del Consiglio, una delle prime cose che tiene a far sapere è che il nostro paese può già essere in grado di ricoprire un diverso ruolo, poiché dotato di altre credenziali. «Devo dire, con un po’ di imbarazzo, che tutte le persone con cui ho parlato hanno percepito una forte e rinnovata credibilità del Governo italiano», ha detto Monti, il quale ha avuto comunque il modo di enfatizzare il lavoro del precedente esecutivo. «Sul piano del rigore il precedente governo aveva compiuto passi significativi, e abbiamo un’eredità migliore rispetto a quella relativa alla crescita». Per questo motivo, ha anticipato Monti, l’Italia darà maggiore priorità alle riforme strutturali. Questo da subito, ma non in esclusiva. Lunedì infatti in Consiglio dei ministri approderà il provvedimento del governo di politica economica e sociale, «orientato su 3 obiettivi da raggiungere contemporaneamente: rigore, crescita, ed equità».
Passaggi ben calibrati quelli del titolare del Tesoro, che ha voluto lanciare incoraggianti ai mercati agli italiani. Pur riconoscendo che «il deterioramento del ciclo economico è anche peggiore del previsto», a entrambe le platee non ha infatti parlato di crisi, ma di «situazione straordinariamente delicata», e a tutti Monti ha detto chiaramente che l’ipotesi di ricorrere a eventuali soccorsi del Fondo monetario internazionale «non è stata presa in considerazione». Monti ha anche voluto precisare che l’Italia sarà chiamato a fare «non sarà per riconoscenza nei confronti dell’Ue», ma per vincoli comunitari che vanno «nell’interesse nazionale, dei giovani e degli italiani che ancora non sono nati». Tutti, comunque, stiano tranquilli: «L’Europa può fare anche degli errori, e se dovesse commetterli noi lo faremo notare». L’importante è che continui un processo che veda l’Italia attiva e protagonista sul palcoscenico della diplomazia e della politica con gli altri stati. «Per l’Italia è importante stare accanto a Francia e Germania, essendo la terza economia dell’area Euro», e in tal senso Monti dice apertamente di essere disposto a «esaminare con interesse proposte di modifiche ai trattati», e di non essere contrario all’introduzione di eventuali sanzioni automatiche per i paesi più inadempienti. «L’automatismo – ha spiegato – può essere cieco rispetto alla discrezionalità, ma è certamente più equo della discrezionalità” stessa. «Credo che l’Italia sappia affrontare anche un mondo di sanzioni più automatiche», ha quindi aggiunto il responsabile del Tesoro, con quell’ "anche" a sottolineare come l’Italia abbia tutte le carte in regola per superare le sfide che ha di fronte. Serve però il lavoro di tutti. «Io devo parlare con le misure adotterò il 5 dicembre», ha precisato Monti, gli italiani dovranno invece mostrare «responsabilità», e l’Europa dovrà saper essere incisiva in occasione dell’Eurosummit dell’8 dicembre e del Consiglio europeo del 9 dicembre, date per il ministro dell’Economia comunque «fondamentali a seconda di ciò che sarà deciso o non deciso».

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