Saturday, 26 November 2011

bLOGBOOK - Brugge

Brugge (Bruges)

In fiammingo la riconoscono in pochi, ma se la chiamate per il suo nome francofono non ci sarà più alcun dubbio per nessuno. Brugge- pardon, Bruges - è davvero unica. La chiamano "la Venezia del nord", e già questa espressione da sola dice molto. Ponti e canali, un centro storico medievale tra i migliori conservati al mondo, edifici di architettura rinascimentale, case dal tipico e caratteristico stile del nord (alti e stretti, con facciate a cuspide e frontoni a gradoni), chiese gotiche, strade acciottolate percorse da numerose carrozze: Bruges sembra la città di un'altra epoca, sembra rimasta ancora al suo passato e a quello che l'uomo ha ormai dimenticato. Per alcuni è una città da sogno, per altri un posta da favola. Ma per tutti è innegabile che l'atmosfera sia davvero unica.
Un tempo importante e fiorente centro commerciale, ancora oggi Bruges è punto di arrivo e di partenza per uomini e bastimenti. Nel XII secolo la lavorazione della lana e lo sviluppo dell'industria tessile fecero della città una delle capitali economiche dell'epoca: navi della Lega Anseatica, della repubblica di Genova e poi anche della Serenissim
a finirono con fare di Bruges una tappa obbligata. La città divenne il principale centro economico e soprattutto finanziario del continente. E' qui che venne istituita, nei primi anni del '300, la prima borsa valori del mondo. Nel XV secolo Bruges per inizia il declino: lo sviluppo e la concorrenza di Anversa spostano le attenzioni commerciali ed economiche. Solo nel XVII secolo Bruges conosce nuovo splendore: la produzione di raffinati merletti e sapienti tappeti riconsegna alla città gli antichi e gloriosi fasti, e ancora oggi è possibile trovare per le vie del centro storico botteghe artigiane che ancora proseguono l'arte e i mestieri dei vecchi maestri di Bruges. Ma è solo all'inizio del '900, con la realizzazione del porto di Zeebrugge che la città conobbe nuove prospettive: l'apertura sul mare ha portato molte navi a fare rotta sulla città. Oggi Zeebrugge ha una capacità di oltre 30 milioni di tonnellate di merci l'anno distribuite su circa 10.000 attracchi.
Oggi Brugge è famosa per ospitare il Collegio d'Europa, il più antico istituto di studi europei, punto di riferimento per quanti intendo intraprendere la carriera all'interno dell'Ue e non solo. Ma Bruges richiama ogni anno decine di migliaia di persone da ogni parte d'Europa per via del suo cioccolato: sono decine e decine i negozi di dolci prelibatezze, per quella che è ritenuta la capitale della cioccolata. Per le strade si compie il risveglio dei sensi: il brusio della gente che affolla che calpesta i ciottoli, gli zoc
coli dei cavalli che trainano le carrozze al servizio di turisti e romantiche coppie, le luci e i colori di una città già proiettata al Natale. E poi le diverse fragranze che penetrano nelle narici: il persistente odore di fritto proprio delle tipiche patatine belga, il forte aroma delle cipolle, e i più delicati e gustosti profumi di cioccolato e Waffel. Anche i meno golosi fanno fatica a resistere. Così anch'io cedo alla tentazione, e mi concedo un classico: una crêpe al cioccolato. Di Bruges, naturalmente. Il rapporto qualità-prezzo è ottimo: 4,75€ li vale tutti, se non di più. Ma sarà meglio non dirlo ai titolari del locale, il ‘t Minnewater, attaccato al beghinaggio (begijnhof), il caratteristico spazio fatto di piccole abitazioni tutte bianche, dal tetto aguzzo mansardato, raccolte attorno a un cortile. Le beghine erano donne devote a Dio di ogni condizione sociale. Conducevano una vita contemplativa e al tempo stesso attiva. Vivevano di elemosina e di lavoro manuale. Oggi nel beghinaggio alloggiano monache benedettine.
Bruges è inoltre un importante centro artistico-culturale: tantissimi i musei, molte le opere di rilievo. La prima è la chiesa di Nostra Signora: realizzata in stile gotico brabantino tra il XIII e il XV secolo, custodisce la "Madonna col bambino" di Michelangelo, scultura marmorea dei primi anni del 1500, unica nel suo genere. Per la prima volta Michelangelo mostra Gesù non in grembo di Maria o cullato, ma in piedi, con la madre che non guarda il figlio ma altrove, a terra, davanti a sè. Nella stessa chiesa anche una tela che mostra una "crocifissione" di Cristo: l'opera è attribuita ad Antoon van Dyck, pittore fiammingo allievo di Rubens. Ancora, la chiesa di Nostra signora custodisce un'altra preziosa tela: "la cena in Emmaus" attribuita a Caravaggio. Ma da vedere c'è ancora tanto: come detto, non c'è che l'imbarazzo della scelta. Ovviamente, come tutte le città di queste parte, un punto per cui passare è la piazza del mercato (Grote Markt): qui fa bella mostra di sè il palazzo della Provincia (Provinciaal Hof), maestoso edificio in stile gotico brabantino. Arrivo su Grote Markt costeggiando l'alta e imponente torre campania della città, il Beffroi, e non posso non notare l'affollato e colorato mercato al centro della piazza. Bancarelle di tutti i tipi riempiono di suoni e sapori la piazza già normalmente punto di incontro di cittadini e turisti, che qui arrivano da ogni angolo d'Europa. Accanto persone di tutte le età sfrecciano allegre e veloci sulla pista di pattinaggio su ghiaccio allestita per l'occasione. Al centro si percepisce appena la statua dedicata a Jan Breydel e Pieter de Coninck, i leader della rivolta del 1302 contro Filippo il Bello scoppiata dopo che questi inviò una guarnigione francese d'occupazione nel tentativo di annettere le Fiandre. Alla mia destra il Provinciaal Hof, alle mie spalle il Beffroi, la vecchia torre medievale di controlle e avvistamento. 83 metri d’altezza per 366 scalini: queste le dimensioni più significative di una torre faticosa da scalare. Ma una volta giunti in cima la vista è di quelle che lasciano senza fiato: da qui si può vedere fino al mare del Nord. Il tempo è stato benevolo: si è rimesso giusto in tempo per regalarci questa visione unica. Come per la torre campanaria di Mechelen, anche qui le campane allietano e scandiscono la vita cittadina: il carillon del Beffroi, composto da 47 campane, è noto in tutto il mondo e propone sinfonie frutto del lavoro di grandi maestri della musica classica. Discendo la torre e torno per strada, a perdermi tra la folla. Arrivo a piazza Burg, dove domina il Comune (Stadhuis), altro maestoso palazzo in stile gotico brabantino. All'angolo a destra della piazza rispetto al Comune c'è la Basilica del Sacro Sangue, così detta poichè al suo interno si dice essere contenuto il sangue coagulato di Cristo. Poi, dopo aver attraversato un ponte, mi ritrovo alla zona adibita a mercato del pesce (Vismarkt). Una doppia fila di colonne in stile dorico si sviluppa lungo i quattro lati della piazza: di fatto un mercato coperto in muratura, con la merce che viene esposta sul lungo muretto in pietra che corre lungo tutto il perimentro del colonnato. Un unico grande bancone decorato e scolpito, sotto colonne doriche: il mercato del pesce è come un tempio, dove si celebra il rito della compra-vendita e del commercio. E' il dio denaro che si manifesta in una delle sue tante forme.
Il tempo stringe: il
sole inizia a scomparire, e le temperature del gelide del nord iniziano a farsi sentire. Mi resta il tempo per vedere l'antico ospedale di San Giovanni, edificio costruito nel tardo medioevo che ancora oggi buona parte delle sue funzioni originali. In questa città sospesa nel tempo, anche questo complesso è un'attrazione: è infatti uno degli ospedali medievali più antichi del paese ancora esistenti e meglio conservati. Proprio come la Kruispoort, la Gentpoort, la Smedenpoort e la Ezelpoort, quattro delle sette antiche porte medievali della città. Una città che in una sola giornata non può essere gustata fino in fondo. Vuol dire che tornerò, prima o poi. Brugges, del resto - pardon, Bruges - è sempre qui. O meglio, è qui da sempre. Chissà dove mi troverò io invece, un domani. Abbandonandomi a questi pensieri prendo la via del ritorno.

Other destinations visited:
Amsterdam / Antwerpen / Berlin / Binche / Braine l'Alleud / Budapest / De Haan / Den Haag / Durbuy / Gent / Halle / Knokke / Leuven / Liège / Mechelen / Mons / Namur / New York city / Oostende / Santiago de Compostela / Strasbourg / Tournai / Vilvoorde / Waterloo

No comments:

Post a Comment