Il ministro degli esteri Ue: partner tutti strategici con ambizioni non solo economiche. Serve partnership politica.
di Emiliano Biaggio
I paesi emergenti, le economie del momento e i nuovi leader sulla scena mondiale rappresentano un risorsa. Per questo «è davvero importante investire nelle relazioni con questi paesi». Parola di Cathrine Ashton, Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea. La sua attenzione è rivolta ai cosidetti "Brics" (Brasile, Russia, India, Cina, Sudadrica) e all'area "Ibsa" (India, Brasile, Sudafrica). «Ci sono anche altre potenze emergenti, quali Messico, Corea del Sud e Indonesia, ma - sottolinea Ashton - dobbiamo concentrarci sui paesi del Brics». Come Europa «abbiamo bisogno di costruire forti legami con ognuno di essi», in quanto si tratta di «cinque partner strategici, e lo sono ognuno per motivi diversi». Ashton ricorda che quella «partner strategici» è una delle propriorità che lei stessa si è posta per il suo mandato, e su questo intende continuare a lavorare. Con questi nuovi soggetti «abbiamo molto in comune, e c'è molto che possiamo fare insieme». La sfida è tutta politica, e questo a Bruxelles lo sanno bene. «Ciò che preoccupa è che il peso economico viene tradotto in influenza politica, nell'ambizione per il ruolo che questi paesi potranno avere». Anche per questo, dunque, occorre «investire» su questi nuovi paesi. In tale ottica un'importante base di partenza potrebbe essere il gigante russo. «L'unione europea - ricorda Ashton - è il principale partner commerciale della Russia». D'ora in avanti, dunque, la parola d'ordine per l'Ue dovrà dunque essere «cooperazione».
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