Quasi come Amelie
Chissà che faccia hai, chissà chi sei mai. Questo te lo chiederai anche tu, ne sono certo. Perchè non saprai mai chi dovrai ringraziare. A differenza di te io non ho lasciato nè tracce nè indizi. Rimarrà un mistero. Per entrambi. Anche se io, a differenza di te, so come ti chiami e dove abiti. Ma non importa. Non sono venuto da te per incontrarti, ma solo per restituirti ciò che avevi smarrito. Sei rimasta stupita e sopresa di ritrovare i tuoi diari nella cassetta delle lettere, vero? Si, ne sono certo. Anche perchè ormai ti eri rassegnata all'idea di averli irrimediabilmente persi, ne sono sicuro. Ero impegnato, ho avuto da fare. Ci messo due giorni per riportarti ciò che avevi dimenticato. Ma fin dal primo momento ho pensato di compiere questo mio gesto, non ho mai pensato neanche per un istante di tenermi quei taccuini. Avrei voluto scusarmi per essermi fatto attendere, ma tu non c'eri. Continuerai a essere un nome scritto in stilografica. O forse no, chissà. Nella vita non si può mai sapere. Ma devo ammettere che questo mistero ha un suo fascino e un che di romantico: nessuno di noi conosce l'altro, e questo ci permette già di condividere qualcosa. Oltre ai tuoi oggetti smarriti.
Quando ti sei accorta di averli persi? Hai saputo subito dove andare a cercarli, oppure - come sempre accade in casi come questo - hai iniziato a domandarti dove avessi potuto lasciarli? Questo io non lo saprò mai, come mai tu saprai chi è venuto fin da te per ridarti i preziosi manoscritti. Perchè preziosi lo devono essere di certo. Se non fossero cose importanti non sarebbero state scritte, vero? Tranquilla, non ti devi preoccupare: i tuoi segreti sono e resteranno al sicuro. Non conosco il francese. Per ora. Sei stata fortunata, in fin dei conti. E non solo perchè io - anche se non ne avevo la minima intenzione - non abbia letto il contenuto di quelle pagine, ma perchè quei contenitori di pensieri e riflessioni sono finite nelle mie mani. Qualcun altro al mio posto i libri se li sarebbe tenuti: in fin dei conti non erano scritti nemmeno per metà. Altri li avrebbero gettati via, altri ancora non vi avrebbero dato alcun peso. Ma quante persone pensi che sarebbero venutE fin da te per riportarti ciò che avevi lasciato poggiato in un angolo? A proposito, erano vicino allo sportello bancomat, quello in Rue de l'Aqueduc.
Forse speravi che al mondo ci potessero essere persone come me, cavalieri o principi azzurri pronti ad attraversare un tratto di città per portare alla donzella ciò questa ha perduto. Per questo hai scritto il tuo nome, il tuo cognome e il tuo indirizzo su quei taccuini? Vous avez de la chance, mademoiselle. Questo mondo è pieno di balordi: non è forse rischioso, soprattutto per una donna, lasciare il proprio indirizzo lì dove chiunque può leggerlo? Forse sono solo mie inutili preoccupazioni, ancor più inutili ora che tutto è risolto e che questa storia è conclusa. Curioso: per un attimo mi è sembrato di essere nel meraviglioso mondo di Amelie, con me stesso nella parte di colei che permette al vecchio proprietario di casa, ormai adulto, di ritrovare la scatolina con i giocattoli dell'infanzia perduti da tempo e che non avrebbe mai più pensato di ritrovare. Posso dire di essermi sentito così. Anch'io, come Amelie, sono curioso di sapere che faccia abbia fatto, o che emozione abbia provato, nel ritrovarti quegli oggetti tra le mani senza rendertene conto. Così come sono curioso di sapere a quale persona appartenga questo nome, devo ammetterlo. Ma credo proprio che questa curiosità non troverà mai risposta.
Che dire, quindi, di più? Fai più attenzione, la prossima volta. E buona fortuna a te, Manon.
Chissà che faccia hai, chissà chi sei mai. Questo te lo chiederai anche tu, ne sono certo. Perchè non saprai mai chi dovrai ringraziare. A differenza di te io non ho lasciato nè tracce nè indizi. Rimarrà un mistero. Per entrambi. Anche se io, a differenza di te, so come ti chiami e dove abiti. Ma non importa. Non sono venuto da te per incontrarti, ma solo per restituirti ciò che avevi smarrito. Sei rimasta stupita e sopresa di ritrovare i tuoi diari nella cassetta delle lettere, vero? Si, ne sono certo. Anche perchè ormai ti eri rassegnata all'idea di averli irrimediabilmente persi, ne sono sicuro. Ero impegnato, ho avuto da fare. Ci messo due giorni per riportarti ciò che avevi dimenticato. Ma fin dal primo momento ho pensato di compiere questo mio gesto, non ho mai pensato neanche per un istante di tenermi quei taccuini. Avrei voluto scusarmi per essermi fatto attendere, ma tu non c'eri. Continuerai a essere un nome scritto in stilografica. O forse no, chissà. Nella vita non si può mai sapere. Ma devo ammettere che questo mistero ha un suo fascino e un che di romantico: nessuno di noi conosce l'altro, e questo ci permette già di condividere qualcosa. Oltre ai tuoi oggetti smarriti.
Quando ti sei accorta di averli persi? Hai saputo subito dove andare a cercarli, oppure - come sempre accade in casi come questo - hai iniziato a domandarti dove avessi potuto lasciarli? Questo io non lo saprò mai, come mai tu saprai chi è venuto fin da te per ridarti i preziosi manoscritti. Perchè preziosi lo devono essere di certo. Se non fossero cose importanti non sarebbero state scritte, vero? Tranquilla, non ti devi preoccupare: i tuoi segreti sono e resteranno al sicuro. Non conosco il francese. Per ora. Sei stata fortunata, in fin dei conti. E non solo perchè io - anche se non ne avevo la minima intenzione - non abbia letto il contenuto di quelle pagine, ma perchè quei contenitori di pensieri e riflessioni sono finite nelle mie mani. Qualcun altro al mio posto i libri se li sarebbe tenuti: in fin dei conti non erano scritti nemmeno per metà. Altri li avrebbero gettati via, altri ancora non vi avrebbero dato alcun peso. Ma quante persone pensi che sarebbero venutE fin da te per riportarti ciò che avevi lasciato poggiato in un angolo? A proposito, erano vicino allo sportello bancomat, quello in Rue de l'Aqueduc.
Forse speravi che al mondo ci potessero essere persone come me, cavalieri o principi azzurri pronti ad attraversare un tratto di città per portare alla donzella ciò questa ha perduto. Per questo hai scritto il tuo nome, il tuo cognome e il tuo indirizzo su quei taccuini? Vous avez de la chance, mademoiselle. Questo mondo è pieno di balordi: non è forse rischioso, soprattutto per una donna, lasciare il proprio indirizzo lì dove chiunque può leggerlo? Forse sono solo mie inutili preoccupazioni, ancor più inutili ora che tutto è risolto e che questa storia è conclusa. Curioso: per un attimo mi è sembrato di essere nel meraviglioso mondo di Amelie, con me stesso nella parte di colei che permette al vecchio proprietario di casa, ormai adulto, di ritrovare la scatolina con i giocattoli dell'infanzia perduti da tempo e che non avrebbe mai più pensato di ritrovare. Posso dire di essermi sentito così. Anch'io, come Amelie, sono curioso di sapere che faccia abbia fatto, o che emozione abbia provato, nel ritrovarti quegli oggetti tra le mani senza rendertene conto. Così come sono curioso di sapere a quale persona appartenga questo nome, devo ammetterlo. Ma credo proprio che questa curiosità non troverà mai risposta.
Che dire, quindi, di più? Fai più attenzione, la prossima volta. E buona fortuna a te, Manon.
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