Thursday, 23 February 2012

L'Europa congela 495 milioni di euro all'Ungheria

Rehn: I conti pubblici sono troppo dissestati e Budapest «ancora non ha un piano d'azione per correggere il suo deficit». Dal 2013 stop a fondi coesione.

di Emiliano Biaggio

L'Unione europea congela 495 milioni di euro di fondi di coesione destinati all'Ungheria. A indurre la Commissione Ue a prendere questa decisione i conti del paese magiaro: alle autorità ungheresi l'Europa aveva chiesto di mettere a posto la finanza pubblica, ma a distanza di due anni «l'Ungheria ancora non ha un piano d'azione per correggere il suo deficit in modo credibile e sostanziale», denuncia Olli Rehn, commissario europeo per gli Affari economici e monetari. Da qui la decisione di sospendere, dall'1 gennaio 2013, lo stanziamento di questi fondi comunitari. «Non si tratta di un trattamento punitivo», precisa Rehn. Al contrario «riteniamo sia un incentivo per risolvere questo problema, promuovere politiche fiscali, realizzare un consolidamento fiscale e macro-economico».
L'Ungheria è oggetto di procedura per deficit eccessivo fin dal suo ingresso in Ue, avvenuto nel 2004. Nel 2005 l'Ue ritenne che l'Ungheria non aveva fatto abbastanza per correggere le disfuzioni della finanza pubblica e spostò al 2006 la scadenza per mettersi in regola. Scadenza prorogata ulteriormente dapprima al 2008, poi al 2009 e infine al 2011. Ora, però, la pazienza dell'Ue è finita. «L'Ungheria aveva tempo fino all'anno scorso per risanare i conti» ma non l'ha fatto. «Ecco perchè abbiamo sospeso i 495 milioni di fondi strutturali», spiega Rehn. La cifra congelata rappresenta lo 0,5% del Pil ungherese e il 29% dei fondi strutturali allocati dall'Unione europea. «Adesso - aggiunge Rehn - sta al governo ungherese operare prima che il blocco diventi effettivo». Un vero e proprio ultimatum quello di Bruxelles: o Budapest da qui alla fine dell'anno mette in atto politiche di contenimento del debito e di risanamento economico, o con l'arrivo del 2013 si vedrà togliere soldi che le erano stati assegnati. Una decisione ritenuta «credibile e proporzionata» dal commissario europeo per le Politiche regionali, Johannes Hahn. Infatti l'attuale regolamento sui fondi di coesione prevede la possibilità di una sospensione parziale o totale dei fondi in caso di eccessivo deficit.

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