L'alto rappresentante per la politica estera dell'Ue dirama una nota che fa passare i due marò italiani detenuti in India come contractors. Il presidente del Consiglio diffonde la sua versione, e Ashton modifica il suo comunicato.
di Emiliano Biaggio
L’Unione europea, attraverso l’alto rappresentante per la politica estera, Cathrine Ashton, è al lavoro con l’India per «la regolamentazione di forze di sicurezza private all'interno dell'Organizzazione marittima internazionale». O meglio, è all’opera per «dare impulso alla discussione in corso per giungere alla definizione di regole internazionali sulla presenza di personale delle forze armate a bordo di navi mercantili». L’Europa informa, l’Italia precisa. In occasione dell’incontro tra Cathrine Ashton e il presidente del consiglio, Mario Monti, si assiste alla curiosa diffusione di due comunicati stampa diversi, per provenienza e soprattutto per contenuti. Dopo aver parlato dei due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver ucciso due pescatori indiani, la portavoce di Ashton dirama un comunicato stampa per informare dell’avvenuto incontro e spiegare di cosa si è parlato, con un’espressione che però crea un po’ di confusione.
Nella nota si fa infatti riferimento a «la regolamentazione di forze di sicurezza private all'interno dell'Organizzazione marittima internazionale» (privately contracted armed security guards, in inglese), che induce reporter di tutte le delegazioni a chiedere chiarimenti alla stessa portavoce di Ashton. I due marò sono infatti dei militari, non dei contractor privati, l’obiezione sollevata. La portavoce di Ashton precisa allora che i colloqui in corso si concentrano su due diversi aspetti della stessa questione: garantire la sicurezza attraverso le guardie private (privately contracted armed security guards) e la scorta di militari a bordo dei mercantili (vessel protection detachment). I due marò rientrano però nelle seconde, non citate nel comunicato diffuso dall’ufficio di Cathrine Ashton che dà adito a interpretazioni improprie, inducendo a credere che i marò siano in realtà dei contractor.
A stretto giro Mario Monti a Bruxelles diffonde un proprio comunicato, nel quale si legge che si tratta di «dare impulso alla discussione in corso per giungere alla definizione di regole internazionali sulla presenza di personale delle forze armate a bordo di navi mercantili». Si fornisce dunque una versione diversa da quella dell’Ue. Una versione che «non intendeva correggere» il documento di Asthon, precisano fonti italiane, ma che di fatto corregge perchè alla fine la stessa Ashton dirama una nuova nota, che sostituisce la precedente. Ashton, si legge nella nuova versione, «sottolinea la necessità di inserire questo incidente (quello dei marò, ndr) nel più ampio contesto della cooperazione internazionale nella lotta alla pirateria, in particolare nella regolamentazione della protezione a bordo delle imbarcazioni». Ciò stabilendo se la protezione debba essere garantita «con scorte militari a bordo dei mercantili e con uomini di servizi di sicurezza armata privati». E tutti già parlano di «nuova gaffe» dell'alto rappresentante per la politica estera dell'Ue.
(fonte foto: qn.it)
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