Braine l'Alleud
A Braine-l'Alleud ci si può capitare solo per caso, a meno che non si abbia davvero una buona guida turistica. Nessuno penserebbe che il famoso campo di battaglia di Waterloo, quello con il celebre monte sovrastato dal leone inglese, si trova in un comune diverso da Waterloo. Eppure se si vuole andare a visitare lo storico sito la fermata del treno è quella successiva a Waterloo, è Braine-l'Alleud, comune di 37.000 abitanti o giù di lì. Ma come detto, in questo comune ci si può finire giusto per caso. O per sbaglio, come capitato a me. All'acquisto di un biglietto ferroviario per tutt'altra destinazione ha fatto seguito l'approdo in questa stazione, la prima d'arresto dopo essersi resi conto d'aver sbagliato treno. Pazienza. La convalescenza si vede che non è del tutto finita, e ne pago le conseguenze. Ma dopo una settimana passata a casa, un giro valeva la pena farlo. La scusa è sempre la stessa: andare a prendersi un caffè nella località più vicina, prendendo il primo treno che parte. Qualcosa è andato storto: da primo treno che parte è diventato primo treno che passa, che non sempre - a quanto pare - è la stessa cosa.
Il comune è uno di quelli dove andare ad abitare se si vuole avere la certezza di vivere in totale tranquillità. Il posto non offre granchè. Anzi, se proprio la vogliamo dire tutta non offre praticamente nulla. Ma è a soli 25 minuti di treno da Bruxelles, il che fa del paese una zona residenziale per pendolari. Ed è sulla stessa linea che porta Charleroi, importante polo economico e sede del secondo aeroporto della capitale. A Brain-l'Alleud i treni passano spesso, contrariamente a quanto si potrebbe pensare. Così come ci sono più cose di quello che si potrebbe immaginare. Il celebre campo di battaglia, come detto. Ma ci sono anche "el camin che piche" - la versione in piccolo del Manneken Pis - e la tomba di Paul-Henri Spaak, insieme a Jean Monnet uno dei principali artefici del Mercato europeo comune (quella che oggi potremmo definire l'area Schengen). Tra i creatori del Benelux (l'unione economica tra Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo), fu il primo presidente dell'assemblea della Ceca e contribuì alla creazione dell'Euratom. Uno dei padri dell'attuale Unione europea, insomma, è legato a questo piccolo comune vallone. Il bello del viaggiare è soprattutto questo: scoprire che c'è tanto da scoprire anche laddove ci si aspetta non ci sia nulla di cui meravigliarsi. Eppure le sorprese non finiscono qui. Nel cuore di questa piccola cittadina, che all'epoca dell'epica battaglia era ancora lontana dall'essere il centro urbano di oggi, la chiesa di Saint-Etienne venne usata come ospedale per i feriti nei giorni successivi alla guerra. Oggi una targa posta all'ingresso della chiesa, ricorda ancora quei momenti passati.
Il caffè, invece, non stupisce mai. Acqua nera che da mandar giù non è proprio un piacere. Dopo mesi - e chissà, forse anni - di permanenza in questi luoghi fare l'abitudine a questo caffè risulterà sempre impossibile. Sì, forse è tempo di tornare alle cioccolate calde e ai thè.
Other destinations visited:
Amsterdam / Antwerpen / Berlino / Binche / Braine l'Alleud / Brugge / Budapest / De Haan / Den Haag / Durbuy / Gent / Halle / Knokke / Leuven / Liège / Mechelen / Mons / Namur / New York city / Oostende / Santiago de Compostela / Strasbourg / Tournai / Vilvoorde / Waterloo
A Braine-l'Alleud ci si può capitare solo per caso, a meno che non si abbia davvero una buona guida turistica. Nessuno penserebbe che il famoso campo di battaglia di Waterloo, quello con il celebre monte sovrastato dal leone inglese, si trova in un comune diverso da Waterloo. Eppure se si vuole andare a visitare lo storico sito la fermata del treno è quella successiva a Waterloo, è Braine-l'Alleud, comune di 37.000 abitanti o giù di lì. Ma come detto, in questo comune ci si può finire giusto per caso. O per sbaglio, come capitato a me. All'acquisto di un biglietto ferroviario per tutt'altra destinazione ha fatto seguito l'approdo in questa stazione, la prima d'arresto dopo essersi resi conto d'aver sbagliato treno. Pazienza. La convalescenza si vede che non è del tutto finita, e ne pago le conseguenze. Ma dopo una settimana passata a casa, un giro valeva la pena farlo. La scusa è sempre la stessa: andare a prendersi un caffè nella località più vicina, prendendo il primo treno che parte. Qualcosa è andato storto: da primo treno che parte è diventato primo treno che passa, che non sempre - a quanto pare - è la stessa cosa.
Il comune è uno di quelli dove andare ad abitare se si vuole avere la certezza di vivere in totale tranquillità. Il posto non offre granchè. Anzi, se proprio la vogliamo dire tutta non offre praticamente nulla. Ma è a soli 25 minuti di treno da Bruxelles, il che fa del paese una zona residenziale per pendolari. Ed è sulla stessa linea che porta Charleroi, importante polo economico e sede del secondo aeroporto della capitale. A Brain-l'Alleud i treni passano spesso, contrariamente a quanto si potrebbe pensare. Così come ci sono più cose di quello che si potrebbe immaginare. Il celebre campo di battaglia, come detto. Ma ci sono anche "el camin che piche" - la versione in piccolo del Manneken Pis - e la tomba di Paul-Henri Spaak, insieme a Jean Monnet uno dei principali artefici del Mercato europeo comune (quella che oggi potremmo definire l'area Schengen). Tra i creatori del Benelux (l'unione economica tra Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo), fu il primo presidente dell'assemblea della Ceca e contribuì alla creazione dell'Euratom. Uno dei padri dell'attuale Unione europea, insomma, è legato a questo piccolo comune vallone. Il bello del viaggiare è soprattutto questo: scoprire che c'è tanto da scoprire anche laddove ci si aspetta non ci sia nulla di cui meravigliarsi. Eppure le sorprese non finiscono qui. Nel cuore di questa piccola cittadina, che all'epoca dell'epica battaglia era ancora lontana dall'essere il centro urbano di oggi, la chiesa di Saint-Etienne venne usata come ospedale per i feriti nei giorni successivi alla guerra. Oggi una targa posta all'ingresso della chiesa, ricorda ancora quei momenti passati.
Il caffè, invece, non stupisce mai. Acqua nera che da mandar giù non è proprio un piacere. Dopo mesi - e chissà, forse anni - di permanenza in questi luoghi fare l'abitudine a questo caffè risulterà sempre impossibile. Sì, forse è tempo di tornare alle cioccolate calde e ai thè.
Other destinations visited:
Amsterdam / Antwerpen / Berlino / Binche / Braine l'Alleud / Brugge / Budapest / De Haan / Den Haag / Durbuy / Gent / Halle / Knokke / Leuven / Liège / Mechelen / Mons / Namur / New York city / Oostende / Santiago de Compostela / Strasbourg / Tournai / Vilvoorde / Waterloo
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