Basta guardare le nuvole e si capisce subito che cosa sarà. Che tempo sarà. Sarà il tipico tempo belga, fatto di nubi e pioggia. E pure un po' di vento. Basta sporgersi dall'oblò dell'aereo per rendersi conto di essere tornati. Altrove le nubi che fende l'aereo sono bianche, di un bianco puro e immacolato, espressione di un cielo dove è piacevole stare, sia che ci si trovi sotto che in mezzo. In Belgio le nubi sono sempre grigrio scuro, a volta color delle notte, e non c'è bisogno di vedere le goccie d'acqua che solcano il finestrino dell'aereo nè di toccare terra per capire dove già si è e verso dove si sta andando. Per chi vive in certi posti da un certo tempo nulla dovrebbe essere motivo di sorpresa, al contrario tutto dovrebbe risultare piuttosto noto e normale, ma a certi scenari davvero non ci si abitua mai. E risulta ancor più difficile accettare determinate cose se paragonate al mondo circostante. Nel caso concreto, risulta difficile credere che in natura esista un alternarsi delle stagioni. Il Belgio è anti-ciclico, in questo. Il Belgio è, essenzialmente, il luogo non comune dove non c'è spazio per i luoghi comuni: in Belgio non solo non esistono più le mezze stagioni, ma non esistono neppure le stagioni intere, quelle vere e proprie. Un lungo autunno a volte dai tratti invernali segna un'unica dimensione dalla quale si entra e si esce solo varcando i confini nazionali. O forse basta solo addormentarsi: per certi aspetti Bruxelles è come un sogno. Per chi ama dormire lungo il tragitto aereo, il viaggio sembra portare da un mondo reale ad un altro onirico. Difficile dire quale sia l'uno e quale sia l'altro, eppure è così: si guardano le nuvole bianche, candide, immacolate, dalle sembianze di teneri batuffoli d'ovatta. Si resta qualche istante a contemplarle, quindi si chiudono gli occhi. E quando si riaprono le nuvole sono scure, minacciose, inquietanti, come cariche d'odio. Una volta a terra, basta guardare il cielo per capire che cosa sarà. E gli ombrelli che vengono presi da ogni singolo bagaglio sono lì a dimostrarlo.
No comments:
Post a Comment