Thursday, 25 October 2012

Chiusure e licenziamenti, il Belgio è in crisi

Chiude Ford a Genk, annunciano licenziamenti RTL, Coca Cola, Dow Chemical e Ferco-NLMK. Già oltre 14.000 persone sono a rischio.

di Emiliano Biaggio

In Belgio la crisi economica inizia ad assumere dimensioni sempre più drammatiche, e a manifestarsi sempre più nella sua forma più tristemente conosciuta: negozi che chiudono, aziende che licenziano, persone e famiglie senza più un soldo. Chiusure e annunci di esuberi si susseguono in questi ultimi giorni, tra i più critici della storia belga recente. Anche perchè viene colpito il motore economico del Belgio, quelle Fiandre fino ad oggi considerate la zona ricca e trainante del regno. Ford ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Genk per la fine del 2014: si preannunciano 4.300 licenziamenti. A questi si aggiungeranno poi quanti perderanno lavoro nell'indotto: si stima che saranno almeno 10.000 i belgi a finire in disoccupazione. Seicento famiglie senza più una fonte di reddito, per dirla in altri termini. Sempre nella provincia del Limburgo - dove si trova Genk - il gruppo chimico statunitense Dow Chemical chiuderà il sito di Tessenderlo, all'interno di un piano lacrime e sangue che vedrà il ridimensionamento aziendale in tutto il mondo, con la chiusura di vari impianti e un taglio di personale di 2.400 unità. A Tessenderlo si ritroveranno senza lavoro 60 persone. Ancora, nella provincia di Brabante vallone le acciaierie Du Ferco-NLMK hanno annunciato il dimezzamento del personale nel sito siderurgico di Nivelles: finiranno senza un lavoro 601 degli attuali 1.357 dipendenti. Ma la spirale della crisi non sembra arrestarsi: RTL Belgio ha annunciato il taglio del personale, e ora sono a rischio 16 posti di lavoro. Ad Anderlecht il sindacato dei lavoratori di Coca Cola ha denunciato il rischio di 54 licenziamenti. La crisi vera in Belgio è arrivata nel 2010, quando Opel ha prima ridotto il personale dello stabilimento di Anversa, e poi l'ha chiuso a dicembre dello stesso anno. In quell'occasione 2.700 persone sono rimaste a spasso. Da allora il fenomeno non ha fatto che crescere, fino ad arrivare all'ultima brusca accelerata di questi ultimi giorni. Sempre più difficili.

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