L'ultima volta che ho camminato per un parco innevato è stato a Grenoble. Parc du Mistral. Ancora lo ricordo. Faceva freddo, proprio come adesso. Era buio: in inverno la notte arriva sempre prima. La neve scricchiolava sotto i piedi, le macchine lanciavano i loro ruggiti di ogni cilandrata. Quanto tempo è passato? Ho sempre avuto difficoltà a rimettere in ordine i miei ricordi. Non li ho mai saputi catalogare: confondo quello che ho fatto nel 2002 con ciò che mi è capitato nel 2003. Se non avessi questo diario ora starei ancora qui a domandarmi quand'è che andai a trovare Erika la prima volta. Era solo il 2010, avrei detto fosse prima. E' una vita che sto qui, almeno a me pare. Ma ciò spiega solo in parte questa mia difficoltà a rimettere ordine ai ricordi della mia vita. Dovrebbe essere semplice, in fin dei conti: non ho vissuto molto. Eppure...
E' tutto come allora: la stessa luce, lo stesso freddo, lo stesso scricchiolio sotto gli scarponi, lo stesso rumore di auto sottofonda. Al posto della torre Mistral ci sono le Arcades du Cinquantenaire, che ricordano tanto la porta di Brandeburgo. Perchè mi è tornato alla mente Grenoble e quel viaggio? Perchè mi è tornata alla mente Erika? Tra tutti i pensieri che mi agitano davvero questi non mi aspettavo potessero arrivare ad affollare la testa. Non che sia un problema, anzi. Li accolgo con un certo piacere. E' lì che scrissi le prime pagine di questo diario, limitandomi a mettere delle foto con didascalie essenziali per spiegare dove mi fossi cacciato. Dovevo scriverci un piccolo racconto di viaggio, ma quel libro iniziato è rimasto incompiuto. Portarlo a compimento ora, ricordando a posteriori sarebbe troppo complesso. Quante cose dimenticherei...
L'ultima volta che ho camminato per un parco innevato è stato a Grenoble. Prima la neve era un evento raro, e per questo sempre desiderato. Ora che è quasi la normalità non ha più alcun fascino. Questo freddo mi sta rendendo freddo. Erika... Magari mi troverò a camminare per i parchi innevati di Stoccolma. No, non va a Stoccolma. Dov'è che va? Stupido che non sei altro, e sì che te l'ha detto! Ah, già: Lund. Chissà, magari un giorno potrei ritrovarmi da quelle parti.
«Excusez-moi monsieur, vous savez où est la guichet?»
«La guichet?»
«Oui, la guichet»
«La guichet de la metro?»
«Non, du train»
«Tout droit, vouz traversez la rue et vous la trouvez a droite, devant la Commission européene».
«Merci monsieur»
Non mi fido del mio francese, ma pare abbia capito. E cosa più importante, per una volta ho capito io. A cosa pensavo prima di essere interrotto? Ah, è tardi e fa freddo. E' ora che torni a casa.
E' tutto come allora: la stessa luce, lo stesso freddo, lo stesso scricchiolio sotto gli scarponi, lo stesso rumore di auto sottofonda. Al posto della torre Mistral ci sono le Arcades du Cinquantenaire, che ricordano tanto la porta di Brandeburgo. Perchè mi è tornato alla mente Grenoble e quel viaggio? Perchè mi è tornata alla mente Erika? Tra tutti i pensieri che mi agitano davvero questi non mi aspettavo potessero arrivare ad affollare la testa. Non che sia un problema, anzi. Li accolgo con un certo piacere. E' lì che scrissi le prime pagine di questo diario, limitandomi a mettere delle foto con didascalie essenziali per spiegare dove mi fossi cacciato. Dovevo scriverci un piccolo racconto di viaggio, ma quel libro iniziato è rimasto incompiuto. Portarlo a compimento ora, ricordando a posteriori sarebbe troppo complesso. Quante cose dimenticherei...
L'ultima volta che ho camminato per un parco innevato è stato a Grenoble. Prima la neve era un evento raro, e per questo sempre desiderato. Ora che è quasi la normalità non ha più alcun fascino. Questo freddo mi sta rendendo freddo. Erika... Magari mi troverò a camminare per i parchi innevati di Stoccolma. No, non va a Stoccolma. Dov'è che va? Stupido che non sei altro, e sì che te l'ha detto! Ah, già: Lund. Chissà, magari un giorno potrei ritrovarmi da quelle parti.
«Excusez-moi monsieur, vous savez où est la guichet?»
«La guichet?»
«Oui, la guichet»
«La guichet de la metro?»
«Non, du train»
«Tout droit, vouz traversez la rue et vous la trouvez a droite, devant la Commission européene».
«Merci monsieur»
Non mi fido del mio francese, ma pare abbia capito. E cosa più importante, per una volta ho capito io. A cosa pensavo prima di essere interrotto? Ah, è tardi e fa freddo. E' ora che torni a casa.
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