Domenico Scilipoti (a sinistra) e Antonio Razzi |
Ancora una volta ha vinto Berlusconi. Nell'Italia che cambia ancora una volta fisionomia partitica e composizione politica, il re indiscusso ma discusso dell'ultimo ventennio - ebbene sì, ventennio! - ha vinto ancora una volta. Non solo perchè ha compiuto una rimonta da capogiro nei sondaggi e nei consensi arrivando ben oltre il previsto e quasi a contendere il primato al Pd, ma soprattutto perchè ha saputo disfarsi ancora una volta dei suoi nemici. Se nel 2008 a uscire dal Parlamento furono i comunisti di Rifondazione e Pdci, questa volta l'ondata elettorale ha spazzato via Fini e i finiani, quelli che avevano aperto lo strappo interno al Pdl cambiando le sorti della legislatura tentando anche - ma invano - di porvi fine. Un atto considerato come un vero e proprio tradimento, oggi reso per Berlusconi più dolce per la scomparsa politica di Fli, di Fini e dei suoi fedelissimi. Alla fine il belusconismo paga. Lo sa bene Antonio Razzi, l'ex deputato dipietrista fuoriuscito dall'Idv all'ultimo momento per andare a ingrossare le fila del cavaliere e salvarlo dalla caduta da governo. Gli abruzzesi lo hanno fatto uscire dalle circoscrizioni dell'Abruzzo e dunque Razzi continuerà il suo "cursus honorum" (lo diciamo in latino, perchè sia sottolineata l'onorabilità del senatore) a palazzo Madama, assieme al suo compagno di avventure Domenico Scilipoti, anche lui premiato da cavaliere e fidi vassalli. L'altro grande fuoriuscito dall'Idv è stato tra i più scelti dagli elettori calabresi del Pdl, e quindi anche per Scilipoti il "cursus honorum" prosegue (anche per lui spendiamo il latino, per gli stessi motivi). «Prima gli interessi del paese, poi quelli di bandiera», il commento del diretto interessato. Se lo dice Scilipoti c'è da crederci. Gli italiani lo hanno capito, rinnovando fiducia (non la stessa, a dir la verità) ai soliti noti. Sì, ha vinto Grillo. Ma sicuri che Berlusconi abbia perso?
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