Condanna esemplare per il centrocampista dell'Aek Atene
di Emiliano Biaggio
Sul nazismo e l'olocausto non si scherza. Si parla di barbarie, crimini contro l'umanità, milioni di morti. Inconcepibile pensarlo, ingiustificabile difenderlo. Un messaggio chiaro e inequivocabile quello della federcalcio greca, che ha decretato «l'esclusione a vita da tutte le selezioni» per Giorgos Katidis, centrocampista dell'Aek Atene, reo di aver esultato al gol-partita con il Veria con il saluto nazista. Dopo aver realizzato la rete del 2-1 a pochi minuti dalla fine, Katidis si è tolto la maglia e ha proteso il braccio destro esponendo il saluto romano. Un'esultanza che ha indotto la federcalcio a una riunione straordinaria. L'organismo non ha avuto dubbi: servivano provvedimenti immediati e pene esemplari. Ecco allora la sentenza: Katidis «ha offeso profondamente tutte le vittime del Nazismo e ha violato i valori del calcio». Da qui l'esclusione a vita da tutte le selezioni. Decisione giusta e saggia. Ora però bisognerà continuare ad applicarla in tutti i casi analoghi che si potranno verificare in futuro (ma che ci auguriamo non si ripetano), perchè altrimenti si perde di credibilità. I vari Paolo Di Canio sparsi per il mondo, da oggi in poi, dovranno essere sanzionati nello stesso modo. In Italia non siamo stati capaci di prendere provvedimenti quando si verificò lo stesso episodio di cui si è reso protagonosta Katidis. Allora per Di Canio appena un turno di squalifica, segno dell'alto grado di tolleranza del nostro paese. Ma adesso in poi non ci sono più scuse. In Italia come altrove.
Giorgos Katidis |
Sul nazismo e l'olocausto non si scherza. Si parla di barbarie, crimini contro l'umanità, milioni di morti. Inconcepibile pensarlo, ingiustificabile difenderlo. Un messaggio chiaro e inequivocabile quello della federcalcio greca, che ha decretato «l'esclusione a vita da tutte le selezioni» per Giorgos Katidis, centrocampista dell'Aek Atene, reo di aver esultato al gol-partita con il Veria con il saluto nazista. Dopo aver realizzato la rete del 2-1 a pochi minuti dalla fine, Katidis si è tolto la maglia e ha proteso il braccio destro esponendo il saluto romano. Un'esultanza che ha indotto la federcalcio a una riunione straordinaria. L'organismo non ha avuto dubbi: servivano provvedimenti immediati e pene esemplari. Ecco allora la sentenza: Katidis «ha offeso profondamente tutte le vittime del Nazismo e ha violato i valori del calcio». Da qui l'esclusione a vita da tutte le selezioni. Decisione giusta e saggia. Ora però bisognerà continuare ad applicarla in tutti i casi analoghi che si potranno verificare in futuro (ma che ci auguriamo non si ripetano), perchè altrimenti si perde di credibilità. I vari Paolo Di Canio sparsi per il mondo, da oggi in poi, dovranno essere sanzionati nello stesso modo. In Italia non siamo stati capaci di prendere provvedimenti quando si verificò lo stesso episodio di cui si è reso protagonosta Katidis. Allora per Di Canio appena un turno di squalifica, segno dell'alto grado di tolleranza del nostro paese. Ma adesso in poi non ci sono più scuse. In Italia come altrove.
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